
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel contesto di un mondo sempre più interconnesso ma altrettanto frammentato, le voci dei giovani sono fondamentali per comprendere le urgenze della nostra società. Oggi incontriamo i quattro rappresentanti degli studenti del Liceo Scientifico Rosetti di San Benedetto del Tronto: Lorenzo Albini, Leonardo Giardini, Giorgia Boccanera e Alessandro Matricardi. In questa intervista raccontano le loro riflessioni su temi cruciali come l’alienazione digitale, la solitudine, e le speranze per un futuro migliore.
Quali sono le principali urgenze che avvertite sia a scuola che nella società? Quali problematiche emergono con maggiore intensità?
Leonardo Giardini: La principale urgenza che avvertiamo come giovani è quella dell’alienazione, soprattutto a causa dell’uso eccessivo dei cellulari. L’accesso a contenuti veloci e gratuiti, insieme alla possibilità di comunicare comodamente, ci porta a un distacco dalla realtà. Questo isolamento non è solo emotivo, ma anche intellettuale. Stiamo perdendo la capacità di pensare criticamente e di vivere esperienze autentiche, con il rischio di vivere dietro uno schermo senza un reale confronto con il mondo circostante.
Lorenzo Albini: Concordo, e aggiungo che l’eccessivo tempo passato online ha anche portato a una minore socializzazione dal vivo. A scuola, ad esempio, la concentrazione e l’interazione diretta tra compagni stanno diventando sempre più difficili. La società digitale, purtroppo, ci sta abituando a rapporti superficiali, che non riescono a colmare il vuoto che spesso sentiamo.
Come vivete il rapporto con la fragilità e la solitudine? Vi sentite iperconnessi ma isolati? Quali soluzioni vedreste possibili?
Giorgia Boccanera: La fragilità e la solitudine sono temi che ci toccano profondamente. Spesso, ci sentiamo connessi a tante persone, ma in realtà c’è un isolamento che cresce. Vedo spesso nei miei amici la difficoltà di essere vulnerabili, perché c’è una pressione sociale che ci spinge a sembrare sempre forti e perfetti, anche quando dentro ci sentiamo fragili. Questo può generare molta solitudine, nonostante la continua connessione.
Alessandro Matricardi: Sì, la solitudine è amplificata dalla sensazione di essere sempre “online”, ma mai veramente “presenti” nelle vite degli altri. Spesso, ci sembra che sia più facile postare qualcosa sui social che fare una conversazione sincera. Credo che la soluzione non risieda tanto in azioni estreme, quanto nella quotidianità: ascoltare veramente gli altri, prendendoci del tempo per noi stessi e per le persone a cui vogliamo bene, senza la pressione di apparire sempre “perfetti”.
Quali sono i vostri sogni e i vostri valori? Cosa immaginate per il vostro futuro e per quello della società?
Lorenzo Albini: I nostri sogni sono quelli di essere protagonisti attivi, positivi e impegnati per costruire un futuro migliore. Vogliamo realizzare le nostre ambizioni professionali, ma senza rinunciare ai valori che ci stanno a cuore: la famiglia, il rispetto reciproco e l’amicizia. Desideriamo una società che metta al centro la persona, che sia libera dai pregiudizi e che premi il merito. Crediamo che il cambiamento debba partire dalla consapevolezza dei valori autentici e dall’impegno concreto.
Alessandro Matricardi: Esatto, una società che non si lasci travolgere dalle logiche del mondo virtuale, ma che riscopra il valore del contatto umano e delle esperienze dirette. Per il nostro futuro, immaginiamo di poter affrontare le sfide con coraggio, ma anche con un forte senso di solidarietà e di comunità, portando avanti ideali che ci legano agli altri e alla nostra terra.
Giorgia Boccanera: Vogliamo un cambiamento profondo che parta da ciascuno di noi, senza lasciarci schiacciare dalle difficoltà. Il nostro sogno è quello di costruire una società che non ceda alla superficialità, ma che sappia riconoscere la bellezza delle persone, dei legami autentici e del rispetto per l’altro.
Leonardo Giardini: Infatti, la speranza che abbiamo è che il futuro sia un luogo in cui possiamo crescere come individui e come collettività, affrontando insieme le sfide sociali ed economiche, con una visione di giustizia e di equità. Noi giovani vogliamo essere parte di questo cambiamento, non spettatori.
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