L’ascensione al cielo di Gesù
Obbedire…noi pensiamo subito alla fatica dell’obbligo, alla noia, alla pesantezza, alla mancanza di libertà. Ma, obbedire è un’azione da adulti, significa “ascoltare in piedi”, è fidarsi del nostro Dio, credere, noi che abbiamo conosciuto il Signore, di poter essere trasparenza di Dio, di un Dio che è amore, di un Dio amante, trasparenza di questo Dio in un mondo che ha bisogno di testimoni, di amanti, di discepoli appassionati.
Tutta la nostra vita è una conversione dal Dio che c’è nella nostra testa al Dio di Gesù Cristo
Adesso ha senso tornare a Gerusalemme…tornare e dire a tutti la realtà di un Dio vivo nella nostra storia, presente sulla nostra strada, un Dio che abita la nostra casa.
Come fa Tommaso: non si accontenta di quello che gli riferiscono gli altri discepoli, «Abbiamo visto il Signore!». Pretende di vederlo faccia a faccia e di toccare le sue ferite! Una debolezza? Forse…o, come dicevamo prima, una opportunità! Infatti la più bella e la prima espressione di fede è proprio la sua: «Mio Signore e mio Dio!».
Un uomo cieco dalla nascita: è lui il protagonista del Vangelo di questa domenica.
DIOCESI – Lectio delle Sorelle Clarisse del Monastero Santa Speranza di San Benedetto del Tronto. E’ da qualche tempo che, a Pietro e
Lectio delle Sorelle Clarisse del Monastero Santa Speranza di San Benedetto del Tronto.
DIOCESI – Lectio delle Sorelle Clarisse del Monastero Santa Speranza di San Benedetto del Tronto. Per ben quattro volte negli otto versetti del
“L’uomo è simile ad una grossa barca carica di tesori. Essa naviga su un mare in tempesta, ad un certo momento la burrasca si intensifica a tal punto che bisogna alleggerire l’imbarcazione, gettando in acqua ciò che si può…mentre però nel mare tutti i tesori si perdono, Dio conserva e restituisce tutto ciò che gettiamo in Lui”.
Pagina 1 di 25