VATICANO – “In tutta la sua vita, Maria ha realizzato quanto è chiesto alla Chiesa di compiere in memoria perenne di Cristo”. Ne è convinto il Papa, che al termine della Veglia di preghiera per il Giubileo mariano ha spiegato come nella fede della Madonna “vediamo come aprire la porta del nostro cuore per obbedire a Dio; nella sua abnegazione, scopriamo quanto dobbiamo essere attenti alle necessità degli altri; nelle sue lacrime, troviamo la forza per consolare quanti sono nel dolore”. “In ognuno di questi momenti – la sintesi di Francesco – Maria esprime la ricchezza della divina misericordia, che va incontro ad ognuno nelle necessità quotidiane. Maria, in altre parole, “ci permette di comprendere cosa significa essere discepoli di Cristo”: “Lei, da sempre prescelta per essere la Madre, ha imparato a farsi discepola”. Il suo “primo atto”, ha ricordato il Papa, “è stato quello di porsi in ascolto di Dio”: “Ha obbedito all’annuncio dell’Angelo e ha aperto il suo cuore per accogliere il mistero della maternità divina. Ha seguito Gesù, mettendosi in ascolto di ogni parola che usciva dalla sua bocca; ha conservato tutto nel suo cuore ed è diventata memoria vivente dei segni compiuti dal Figlio di Dio per suscitare la nostra fede”. Tuttavia, “non basta soltanto ascoltare”, l’ascolto è “il primo passo” che “ha bisogno di tradursi in azione concreta”, perché “il discepolo, infatti, mette la sua vita al servizio del Vangelo”. È così che Maria “si recò subito da Elisabetta per aiutarla nella sua gravidanza; a Betlemme diede alla luce il Figlio di Dio; a Cana si prese cura di due giovani sposi; sul Golgota non indietreggiò davanti al dolore ma rimase sotto la croce di Gesù e, per sua volontà, divenne Madre della Chiesa; dopo la Risurrezione, rincuorò gli apostoli riuniti nel cenacolo in attesa dello Spirito Santo, che li trasformò in coraggiosi araldi del Vangelo”.
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