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I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Giulia Voltattorni

RIVIERA – Pubblichiamo la quattordicesima intervista ai giovani che frequentano la notte in Riviera.
Ricordiamo che le interviste servono per raccontare uno spaccato del mondo giovanile della nostra Riviera e qualora non dovessero essere in linea con quanto insegnato dalla Chiesa riteniamo di doverle pubblicare per poter conoscere al meglio la “vigna” in cui sono chiamati a lavorare i nostri sacerdoti.

Questa settimana abbiamo intervistato Giulia Voltattorni di San Benedetto del Tronto.

Leggi le prime tredici interviste.

–  Le interviste ai giovani della notte di Luisa

– Continua la nostra inchiesta fra i giovani della notte, un’intervista forte e personale

– Terza intervista ai giovani della notte, da leggere per entrare in uno spaccato del mondo giovanile

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, le interviste di Luisa

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Bianca

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Enrico

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Matteo Cosenza

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Dina Maria Laurenzi

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Paolo

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Matteo

– I giovani della notte, a tu per tu con Emidio Palestini

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, a tu per tu con Gaia

Giulia quali sono i tuoi sogni?
I miei sogni sono molto semplici (almeno a parole). mi piacerebbe diventare una brava donna, moglie e madre. Vivere una vita felice, serena e in pace; realizzarmi dal punto di vista familiare e lavorativo.

Che lavoro vorresti fare?
Sto studiando per diventare logopedista, e spero tanto di riuscirvi al meglio, perché è un lavoro bellissimo!

Come vivi il fine settimana? Cosa fai di solito con gli amici?
normalmente lo trascorro con il mio ragazzo e con i miei amici. Mi piacciono le serate “tranquille” . Una cena insieme,in casa o fuori… qualunque cosa si faccia, mi va bene, se la compagnia è quella giusta!

Per il tuo futuro, riguardo al matrimonio, come penserai di vivere le tappe che ti porteranno a questo importante momento della tua vita?
Questa è la domanda più difficile! Non lo so! La risposta che mi viene in mente è solo una: con amore. Non so bene cosa farò e come vivrò. Non credo nella convivenza prima del matrimonio; ho intenzione di fare un passo alla volta senza bruciare le tappe. Ogni cosa a suo tempo! In fondo, il matrimonio è un rischio da correre appieno. Se l’amore è vero, tutto si supera.

E la fede come và? Credi in Cristo? Raccontaci degli episodi/esperienze personali che ti han portato a credere o meno
sì, credo in Cristo. Non ci sono episodi di “illuminazioni” o cose strane. Sono stata educata alla fede dalla mia famiglia, e crescendo mi sono trovata sempre a crescere in ambienti cattolici, circondata da persone credenti, quindi è stato un percorso facilitato, se così si può dire! Ho fatto poi esperienze di gruppi e movimenti, e di ritiri spirituali, che sicuramente mi hanno portato ad un incontro diretto con Dio e con Gesù. Credo perché l’ho incontrato, quindi. Il sentito dire non basta

Partecipi alla Messa?
Sì, partecipo alla Messa tutte le domeniche, perché credo in Gesù, nella riconciliazione, nella Parola e nella Comunione. È un appuntamento importante! Soprattutto adesso, nella mia vita universitaria, quando la settimana è scandita dai ritmi dello studio e delle lezioni, quell’ora della domenica mi ricorda un po’ chi sono e qual è il senso di quello che faccio.

Hai altro da aggiungere riguardo il rapporto giovani-fede?
è impossibile generalizzare! Tutti i miei amici più cari sono cattolici, ma è anche vero che ci sono tanti giovani sfiduciati, per vari motivi, e mi dispiace. Io so che Gesù si è fatto carne per tutti, e spero che tutti prima o poi riescano a conoscerlo e a lasciarsi amare. Purtroppo adesso è diffusissimo il concetto del “Credo in Dio ma non nella chiesa”, oppure “sono credente ma non praticante”.
Senza dubbio le notizie al telegiornale non favoriscono una piena fiducia nei confronti del clero, ma io credo sia utile ricordarsi che anche questo è fatto di uomini. Non è affatto una giustificazione, anzi! Sono fatti che mi fanno arrabbiare sempre tantissimo, però credo che valga la pena di andare oltre e approfondire, senza fare, come si suol dire, di tutt’erba un fascio, perché non è giusto.

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