Giovani della notte

 

Di Luisa Urbani

RIVIERA – Pubblichiamo la dodicesima intervista ai giovani che frequentano la notte in Riviera.
Questa settimana abbiamo intervistato Gaia di San Benedetto del Tronto.
Leggi le prime undici interviste.

–  Le interviste ai giovani della notte di Luisa

– Continua la nostra inchiesta fra i giovani della notte, un’intervista forte e personale

– Terza intervista ai giovani della notte, da leggere per entrare in uno spaccato del mondo giovanile

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, le interviste di Luisa

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Bianca

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Enrico

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Matteo Cosenza

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Dina Maria Laurenzi

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Paolo

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Matteo

– I giovani della notte, a tu per tu con Emidio Palestini

L’intervistata di oggi è Gaia. Una giovane studentessa di Giurisprudenza.

Quali sono i tuoi sogni?
Per ora i miei sogni sono legati alla realizzazione professionale. E con ciò non intendo dire che il mio sogno è guadagnare un sacco di soldi, ma di riuscire a fare un lavoro che mi riempia, per cui potermi sentire soddisfatta alla fine della giornata. Non nego che col tempo probabilmente i miei sogni e obiettivi cambieranno. Ma per ora sento che la mia strada è questa.

Che lavoro fai/ vorresti fare?
A questa domanda 5 anni fa avrei risposto “il magistrato”, ma col tempo ho capito che il mio posto per adesso non è in Italia, e questo lavoro, seppur magnifico, mi legherebbe permanentemente alla mia terra. Tuttavia, esclusa questa risposta, non mi rimane che dire cosa sicuramente non voglio fare: l’avvocato civilista che si occupa di sfratti, incidenti stradali o recupero crediti (con tutto il rispetto per chi fortunatamente svolge quest’attività). Per il momento punto un po’ più in alto: mi piacerebbe lavorare per qualche istituzione europea, mi piacerebbe viaggiare per lavoro, occuparmi di cause più importanti.

Come vivi il fine settimana? Cosa fai di solito con gli amici?
Quando sono in Italia, il mio fine settimana è dedicato alle mie amiche: di solito organizziamo una cena, a casa o al ristorante, e poi andiamo a ballare. Non sono una ragazza chic, non amo i posti dove bisogna pagare per entrare, né quelli dove gira la droga o gentaccia. La mia prerogativa non è il divertimento: posso apprezzare anche un sabato “alternativo” passato a casa a vedere un film o al cinema.

Per il tuo futuro, riguardo al matrimonio, come penserai di vivere le tappe che ti porteranno a questo importante momento della tua vita?
Il pensiero del matrimonio mi spaventa e mi atterrisce. Lo vedo lì che mi aspetta, quasi fosse una tappa obbligatoria della vita. Non amo sapere già adesso quello che sarà di me. Mi piace pensare che forse non mi sposerò o che forse convivrò. Sicuramente spero di avere al mio fianco una persona che mi ami e mi rispetti.

E la fede come và? Credi in Cristo? Raccontaci degli episodi / esperienze personali che ti han portato a credere o meno
Questa è una domanda a cui purtroppo ho smesso di rispondere. Non ho mai coltivato seriamente la mia spiritualità.

Partecipi alla Messa? Motiva la tua risposta
No, non vi partecipo. Le motivazioni sono tante. Inizialmente smisi perché avevo altro da fare: studio, pallavolo, musica. Poi col tempo ho perso man mano la fiducia nella chiesa, e nelle persone che la rappresentano, da cui sono stata profondamente delusa.
Quando ero piccola, avevo il terrore di andare a catechismo, perché sapevo che il prete si sarebbe infuriato se non avessi imparato quella preghiera a memoria.
Quello che mi spingeva ad andarci comunque era il fatto che la chiesa era un punto di ritrovo, dove tutti gli amici si potevano rincontrare dopo la scuola.

Hai altro da aggiungere riguardo il rapporto giovani-fede ?
Io sono fermamente convinta che le istituzioni ecclesiastiche si stiano allontanando sempre di più dai giovani e dalla realtà. Ricordo una delle ultime volte in cui mi sono confessata: alle mie domande sul sesso prematrimoniale, il prete rispondeva con le parole di un libro.
Ed alle mie esortazioni a giustificare in qualche modo il suo pensiero, non faceva che ripetere quelle frasi. Io sento che la Chiesa non mi rappresenti, non l’ho votata, e se potessi…eliminerei la Banca del Vaticano; eliminerei le gerarchie ecclesiastiche, gli abiti lussuosi e adornati; modificherei il modo in cui vengono scelti gli inseganti di religione cattolica nella scuola pubblica, sottoponendoli ad un concorso nazionale come tutti gli altri insegnanti; farei in modo che si debba scegliere di avvalersi dell’ora di religione, e non come adesso, che si debba scegliere di non usufruirne; permetterei alle donne di rivestire un ruolo all’interno della chiesa; cambierei il modo in cui la messa viene celebrata; permetterei ai preti di sposarsi e agli omosessuali di diventare preti… non ho letto la bibbia né i vangeli, ma so per certo che Gesù accoglierebbe tutti, bianchi neri, belli, brutti, comunisti, fascisti, eterosessuali, bisessuali, omosessuali.

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