GROTTAMMARE – Si è tenuto nei giorni scorsi il presidio sindacale promosso dalla FP CGIL e dalla FISASCAT CISL davanti alla sede della Fondazione Anffas di Grottammare, per richiamare l’attenzione pubblica e istituzionale sulla crisi profonda che investe uno degli enti del terzo settore più importanti del territorio, da oltre trent’anni attivo nell’assistenza a persone con disabilità, anche gravissime. Il rischio, concreto e imminente, è che la Fondazione perda il marchio Anffas e venga esclusa dall’Associazione Nazionale, con conseguenze gravissime per oltre 50 lavoratori e per decine di famiglie. L’assemblea dell’Associazione di Promozione Sociale (APS) Anffas Grottammare ha già eletto, lo scorso sabato, Sonja Cellini come nuova presidente e Maria Lauri come vice, ma resta da definire il nuovo assetto del Consiglio di amministrazione della Fondazione, ente gestore e datore di lavoro, che dovrà recepire le direttive del presidente nazionale Roberto Speziale per scongiurare l’esclusione.

In questo momento delicatissimo abbiamo raccolto il punto di vista di Viola Rossi, Segretaria Generale della FP CGIL di Ascoli Piceno.

Segretaria Rossi, la situazione dell’Anffas di Grottammare sembra essere giunta a un bivio. Qual è oggi il rischio più grande per l’ente?

Il rischio più grande è la perdita del marchio Anffas, e con esso la credibilità e l’affidabilità di un ente che da oltre vent’anni rappresenta un presidio essenziale per persone con disabilità e le loro famiglie. Senza il riconoscimento dell’Associazione nazionale, verrebbero meno gli standard etici e qualitativi a cui oggi siamo abituati, e l’ente potrebbe perdere la gestione di molti servizi convenzionati.

Ci spiega le ragioni di questa crisi?

Parliamo di una crisi gestionale e organizzativa che va avanti da anni. Nonostante le segnalazioni, le governance che si sono succedute non sono riuscite ad attuare un vero cambiamento. Il tutoraggio del presidente nazionale Speziale è stato un segnale forte, ma purtroppo l’attuale gestione ha mostrato difficoltà nel recepire le sue indicazioni. È per questo che serve una rottura netta col passato.

Il presidio del 26 giugno ha visto una grande partecipazione. Cosa vi ha lasciato quella giornata?

È stata una giornata significativa. La presenza compatta di lavoratrici e lavoratori testimonia un malessere profondo e diffuso. Nonostante il tentativo della presidente uscente Lauri di interrompere la manifestazione con l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno però constatato la piena regolarità del presidio, siamo andati avanti. Abbiamo avuto il supporto concreto di figure istituzionali come il sindaco di Grottammare, Alessandro Rocchi, e la consigliera Martina Sciarroni, che hanno partecipato di persona. È un segnale importante.

Quali sono le vostre richieste oggi?

Chiediamo una governance realmente nuova, all’altezza delle sfide attuali, che metta al centro le persone con disabilità, i lavoratori e i valori dell’Anffas. Vogliamo un ente strutturato, trasparente, che sia un punto di riferimento, non un motivo di preoccupazione continua. Ecco perché continueremo a batterci.

Cosa succede ora?

Dopo l’elezione di Cellini alla Presidenza dell’APS, si attende ora la nomina del nuovo CdA della Fondazione, che rappresenterà l’ultimo passo decisivo prima che l’Anffas Nazionale si esprima in via definitiva. La speranza è che si dia finalmente corpo a un progetto di rilancio, che scongiuri l’esclusione dell’ente dalla rete nazionale e garantisca la continuità di servizi essenziali per l’intera comunità. Nel frattempo, le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali lavorano per la creazione di un tavolo permanente di confronto con la nuova governance. È il momento di mettere da parte ogni ambizione personale e lavorare insieme per salvare l’Anffas di Grottammare. Per le lavoratrici, per le famiglie, per le persone con disabilità. Non possiamo permetterci di fallire.

Il messaggio del sindaco di Grottammare, Alessandro Rocchi

Anche il Comune di Grottammare, insieme all’Ambito Territoriale Sociale 21, ha espresso preoccupazione e disponibilità al dialogo. “La Fondazione Anffas è un punto di riferimento per decine di famiglie – afferma il primo cittadino – . La sua esclusione dall’Associazione Nazionale sarebbe un danno gravissimo per tutto il territorio. Non possiamo permettere che una crisi gestionale cancelli un patrimonio di professionalità, umanità e dedizione. Il Comune e l’Ambito 21 sono pronti ad attivare un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti. Confidiamo che l’assemblea sia un punto di svolta, in grado di rilanciare davvero il ruolo della Fondazione”.

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