
*In alcune interviste pubblicate su quotidiani online nipponici due padri agostiniani hanno ricordato il loro incontro ed il loro legame con Papa Leone XIV.
Si tratta di padre Masaki Imada e padre Matsuo Futoshi che hanno ricoperto vari incarichi all’interno dell’Ordine in Giappone e si sono impegnati a valorizzare e diffondere, attraverso studi e ricerche, la storia dei martiri agostiniani che hanno versato il sangue per testimoniare la fede durante il periodo delle persecuzioni nella terra del Sol Levante.
Padre Imada, 70 anni, conosce Leone XIV da quasi un quarto di secolo. Il primo incontro risale al capitolo generale del 2001, quando il futuro Papa venne eletto priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino, incarico che ricoprì poi per i successivi 12 anni. L’agostiniano giapponese descrive Padre Francis Robert Prevost così: “È un uomo molto semplice. Mi chiamava per nome: ‘Masaki!’ – ha raccontato padre Imada ai giornalisti -. Quando sono stato male si preoccupava per me e mi chiedeva: ‘Come stai Masaki?’”. Dopo quel primo incontro la relazione tra i due è continuata. Da priore generale padre Prevost, nel novembre 2008, visitò il Giappone in occasione delle celebrazioni per la beatificazione dei 188 martiri del periodo Tokugawa, svoltesi a Nagasaki durante il pontificato di Benedetto XVI. Tra i candidati agli altari c’erano infatti anche alcuni agostiniani tra cui il giapponese Beato padre Tommaso ‘Kintsube’ Jjhioye di Sant’Agostino. Molti i momenti vissuti dall’allora priore generale con i fedeli ed i confratelli giapponesi in quei giorni e padre Imada ne ha ricordati alcuni in particolare. Prima di tutto il pellegrinaggio di più di quattro ore di cammino insieme ai fedeli tra i sentieri di una montagna nel distretto di Nagasaki, fino alla grotta dove il Beato p. Tommaso ‘Kintsube’ si nascondeva di giorno per svolgere poi, dal tramonto fino alla notte, il suo lavoro missionario tra i cristiani nascosti. Poi l’Eucarestia tenutasi all’interno di una scuola, nei giorni successivi alle celebrazioni ufficiali per la beatificazione. ”Nelle sue omelie davanti ai fedeli, Prevost non è stato mai troppo lungo. È conciso e va dritto al cuore dell’argomento”, ha detto padre Masaki Imada commentando lo stile della predicazione del neo eletto Pontefice. Quindi i momenti conviviali con la condivisione di un pasto consumato in semplicità insieme ai parrocchiani: ”Ha mangiato cibo giapponese usando le bacchette – ha sottolineato Padre Imada – ed è stato servito vino insieme ai pasti, anche se padre Prévost non è un gran bevitore!”. Infine un breve commento sull’elezione papale: “Il nome di Prevost era stato effettivamente menzionato come uno dei ‘principali candidati’ alla guida del papato. I media americani, in particolare, lo hanno descritto come ‘un uomo di spessore, non appariscente e molto equilibrato’ ed anch’io la penso così”.
Anche padre Futoshi Matsuo in varie dichiarazioni ha riferito quello che lo ha maggiormente colpito del confratello agostiniano eletto Papa. Naturalmente anche lui era presente quel novembre 2008 a Nagasaki ricorda il Papa così “mi è rimasto impresso come si sentisse uno dei nostri cari fratelli, come ci ascoltava con attenzione e ci dimostrava molta gratitudine”. In un’altra intervista ha insistito su questa caratteristica della personalità di Leone XIV che lo aveva colpito: “È una persona capace di accettare e di ascoltare l’altro profondamente. È particolarmente attento ai poveri e a chi porta ferite, non solo a parole ma considerandoli suoi fratelli . È molto umile e gioviale, condivide il cammino insieme agli altri”. Alla domanda sulle aspettative riguardo al Pontificato di Leone XIV il padre agostiniano giapponese ha replicato: “Più che aspettarci qualcosa dovremmo fare del nostro meglio per realizzare ciò che il nostro fratello maggiore, il Papa, si aspetta da noi”. In realtà p. Futoshi una aspettativa su Papa Leone XIV ce l‘ha: “Se possibile, penso che sarebbe un grande incoraggiamento e una grande gioia per noi se potesse venire a trovarci nel prossimo futuro e lanciare ancora una volta un appello per la pace e l’abolizione delle armi nucleari”.
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