(Foto AFP/SIR)

Di Riccardo Benotti

“Sabato 24 maggio celebreremo il 125° anniversario della canonizzazione di Santa Rita da parte di Leone XIII. Speriamo, con tutto il cuore, che Papa Leone XIV possa venire proprio in quell’occasione. Sarebbe un evento straordinario per tutta la comunità di Cascia, che attende con trepidazione la visita del primo pontefice agostiniano della storia. Un gesto simbolico che rafforzerebbe ulteriormente il legame tra il Papa e le sue radici agostiniane, un segno di vicinanza alla terra di Santa Rita e alla devozione che ogni anno richiama migliaia di pellegrini da tutto il mondo”. Padre Giustino Casciano, rettore del Santuario di Santa Rita da Cascia, confida l’attesa per una visita che in questi giorni sta crescendo nella comunità, alimentata dalla preghiera e dalla speranza.

“Anche se non abbiamo ancora segnali ufficiali – continua padre Casciano – la nostra speranza aumenta di giorno in giorno. Ogni giorno, durante la novena, i pellegrini chiedono di poter vedere Papa Leone XIV qui da noi, magari proprio in occasione di questo anniversario così speciale. Sarebbe un segno di grande affetto e di unità spirituale”.

L’emozione per l’elezione di Leone XIV

“Stiamo già celebrando la novena di Santa Rita. L’elezione del Papa unita alla festa della Santa ha portato una grandissima gioia. L’8 maggio sera, quando eravamo incollati alla televisione, abbiamo saputo che era il nostro cardinale Prevost e che aveva scelto il nome Leone XIV. Ci siamo radunati subito in basilica per celebrare un rosario di ringraziamento. Sono venute anche le autorità di Cascia. Ci siamo fermati a lungo a scambiarci le emozioni, la gioia, l’allegria, la gratitudine a Dio per quanto era accaduto poco prima. E questa gioia continua ancora. È stata veramente una sorpresa”. Padre Casciano racconta con emozione quei momenti e svela un desiderio che si era trasformato in preghiera: “Nei giorni precedenti, qualcuno mi chiedeva chi potesse essere il nuovo Papa. Io ripetevo spesso: preghiamo che sia il nostro cardinale Prevost, il primo agostiniano della storia della Chiesa. E così è stato”.

Un legame profondo con l’Ordine agostiniano e Cascia

Il legame tra Papa Leone XIV e la comunità agostiniana è radicato nel tempo e si è rafforzato negli anni grazie a una collaborazione costante e profonda. Durante il suo mandato come priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino, il futuro pontefice ha visitato più volte Cascia, celebrando momenti di intensa spiritualità insieme alla comunità. Particolarmente emozionanti sono state le celebrazioni durante la festa di Santa Rita, quando il cardinale Prevost partecipava alle processioni e alle liturgie in onore della Santa degli Impossibili, consolidando un legame spirituale che oggi rivive con maggiore intensità.

La sua vicinanza alla comunità di Cascia si è tradotta anche in gesti concreti: nel 2012, fu proprio lui ad autorizzare la nascita della Fondazione Santa Rita da Cascia, rispondendo con prontezza alla richiesta delle monache agostiniane di strutturare meglio le opere di carità nate nel solco della tradizione di Santa Rita.

Tra le iniziative promosse, un ruolo centrale è stato assunto dal progetto Dopodinoi, un modello innovativo di cohousing tecnologico per giovani adulti con disturbi dello spettro autistico, che guarda al futuro con speranza e solidarietà.

Un nome che è storia

Padre Casciano racconta con partecipazione il significato della scelta del nome Leone XIV: “A noi è piaciuta moltissimo, perché Leone XIII è stato il Papa che volle il restauro della Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia. Fu lui a volere che l’Arca di Sant’Agostino con le sue ossa fosse ricollocata dove si trovava originariamente, e chiamò di nuovo noi agostiniani a prenderci cura della tomba del nostro fondatore”. Un legame storico che risale al restauro della basilica pavese, ma che trova il suo simbolo più forte proprio a Cascia: “Santa Rita fu canonizzata proprio nell’Anno Santo 1900 da Leone XIII. Quando Papa Prevost ha scelto questo nome, abbiamo sentito che il legame con Cascia e con le sue radici si rafforzava ancora di più”.

La canonizzazione di Santa Rita

Santa Rita da Cascia fu proclamata santa il 24 maggio 1900 da Papa Leone XIII, durante l’Anno Santo. La sua canonizzazione arrivò grazie alla fama di “santa degli impossibili” e ai numerosi miracoli attribuiti alla sua intercessione. Da allora, ogni anno migliaia di pellegrini si recano a Cascia per venerarla, soprattutto in occasione della sua festa il 22 maggio. Il suo messaggio di riconciliazione e speranza continua a ispirare fedeli di tutto il mondo.

Un’attesa che si rinnova ogni giorno

“La visita di Papa Leone XIV sarebbe un dono straordinario per Cascia – conclude padre Casciano –. La sua presenza rafforzerebbe quel legame spirituale e storico che ci unisce da anni. Qui lo aspettiamo con il cuore e con la preghiera”.

L’attesa si rinnova quotidianamente nel silenzio della basilica, tra i passi dei pellegrini che giungono da ogni parte e le preghiere che si alzano verso l’altare di Santa Rita.

Una devozione che culmina ogni anno il 22 maggio, quando Cascia si riempie di fedeli per celebrare la festa di Santa Rita, un appuntamento che richiama migliaia di pellegrini da tutto il mondo, legati alla Santa degli Impossibili e alla sua testimonianza di fede. “Siamo convinti che troverà il modo di venire a Cascia. Lo sentiamo nel cuore”, ripete padre Casciano, con un tono sereno e misurato.

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