Salvo D’Acquisto “veicola un messaggio di pace, di speciale forza ed eloquenza nel crescente e preoccupante clima di violenza e di guerra che stiamo vivendo; e siamo consapevoli di come i nostri Carabinieri, e con loro tutti i militari, necessitino di motivazioni forti e di un’apertura all’Assoluto, per camminare nella loro vocazione di operatori di pace e diventarne testimoni. L’esempio di Salvo D’Acquisto li sostiene, li ispira, li protegge, indicando loro la fecondità di una vita vissuta nella dedizione e nel servizio fino al dono della vita, che attinge luce dalla fede e germoglia nel sacrifico estremo d’amore”.
Lo ha detto l’arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), mons. Santo Marcianò, aprendo ieri, 12 marzo 2025, a Roma, presso la basilica papale di San Paolo Fuori le Mura, la messa voluta a seguito della promulgazione del Decreto con il quale è stata riconosciuta la venerabilità del vicebrigadiere dei Carabinieri, Salvo D’Acquisto. Il Decreto di venerabilità è, pertanto, “un messaggio di speranza, che arriva proprio mentre celebriamo il Giubileo della Speranza. Quella speranza che i Carabinieri (e tutti i militari) portano ogni giorno, rispondendo all’odio, alla violenza, all’illegalità, con la protezione di ogni vita umana, la promozione della giustizia, la logica del dialogo e della mediazione; di quel “perdono” a cui, peraltro, il Giubileo ci invita continuamente. È la forza del bene che sempre vince sul male”, ha concluso l’arcivescovo castrense.
A presiedere la concelebrazione, alla presenza delle massime autorità politiche, militari, religiose e del comandante generale dell’Arma, Gen. C.A. Salvatore Luongo, è stato il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei santi, concelebranti, oltre a mons. Marcianò, anche alcuni ordinari militari emeriti. Nell’omelia, il Prefetto ha affermato “con tono commosso e confidenziale” che “per Salvo D’Acquisto non tarderà ad arrivare il miracolo richiesto per beatificazione tanta è la devozione per questo eroe”. Il cardinale ne ha ricordato, citando Giovanni Paolo II, “il gesto di carità eroica culmine di una vita autenticamente cristiana” e “la virtù della fortezza che dimostrò anche nel servizio militare in Libia” che “si dimostra nella sua pienezza quando salvò la vita degli ostaggi, che aveva la sua fonte in una vita di Fede e di carità: certe cose non si improvvisano”.
Il Comandante Generale, Luongo, rivolgendosi al card. Semeraro, ha espresso riconoscenza per la celebrazione, e per aver sostenuto e promosso il decreto di venerabilità del Servo di Dio, Salvo D’Acquisto. “Un grato saluto riconoscente” a Papa Francesco, al postulatore, agli ordinari militari che si sono succeduti, che “hanno creduto nell’emblema e nella fede del nostro eroe”.
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