
Di Raffaele Iaria
Ansia e preoccupazione ma anche tanta vicinanza e preghiera per Papa Francesco ricoverato da oltre una settimana al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale.
Dal mondo sono tanti i messaggi e le preghiere che arrivano al decimo piano del nosocomio Gemelli, molti dei quali di bambini. “Mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me”, ha scritto domenica il Pontefice nel messaggio per l’Angelus che, a causa delle sue condizioni, non ha recitato per la seconda domenica consecutiva. Un grande affetto lega Francesco ai piccoli. Un legame speciale che il successore di Pietro ha ribadito poche ore dopo, tornando a comunicare con i fedeli su X, tramite l’account in nove lingue @Pontifex. “In questi giorni – scriveva il Papa -mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo!”
E tra i tanti disegni indirizzati al Pontefice ci sono anche quelli di alcuni bambini e ragazzi, tra i 4 e i 12 anni, di Taurianova, di un piccolo centro della Calabria. Fanno tutti parte del progetto “L’Arte che accarezza” promosso dalle associazioni “Fraternamente” e “Mammalucco”. Ad accomunarli è una grave lutto familiare: tutti hanno infatti perso uno o entrambi i genitori.
Luigi, Raffaele, Ferdinando, Emma, Elena, Piergiorgio, Lara, Christopher, Gaetano, Giorgia e Patrick, tutti orfani di uno o entrambi i genitori, sono i protagonisti e destinatari di questo ambizioso progetto nato allo scopo di non far sentire soli nel loro dolore questi bambini e ragazzi rimasti orfani dando loro la possibilità di esprimere le proprie emozioni attraverso l’arte, trovando conforto nella condivisione e nella creatività.
Già in passato Francesco, aveva preso a cuore questi ragazzi inviando loro croci benedette e parole di incoraggiamento, dicono al SIR i promotori e presidenti delle due associazioni, Nadia Macrì e Filippo Andreacchio.
Il progetto nasce a Taurianova, in Calabria, con l’obiettivo di provare a dare una risposta a domande cui spesso è difficile rispondere: “spesso si tende a evitare il tema o a non sapere come affrontarlo, lasciando questi bambini soli nel loro dolore”, concordano i due presidenti.
Con questo progetto, invece, ” attraverso l’arte vogliamo offrire loro l’opportunità di esprimersi, di elaborare la perdita e di scoprire che non sono soli. Il contatto con altri bambini che condividono un vissuto simile aiuta poi a creare legami profondi e a sentirsi compresi”.

Foto Progetto “L’Arte che accarezza”
“Siamo felici – dice Giorgia, 12 anni, una delle bambine che ha voluto inviare un disegno a Francesco – che abbiamo potuto esprimere la nostra vicinanza al Papa, tramite dei disegni in cui abbiamo messo tutto il nostro impegno. Vogliamo bene a Papa Francesco e speriamo di poterlo abbracciare presto”. Gaetano, 12 anni anche lui, si unisce all’auspicio di Giorgia. “Quando ho saputo che il mio disegno sarebbe arrivato a Papa Francesco, mi sono sentito felicissimo ed emozionato! Non avrei mai immaginato che qualcosa fatto da me potesse arrivare fino a lui. Nel mio disegno c’era un sole, perché per me rappresenta la luce e il calore che lui porta nel mondo. Ho disegnato con tanto amore, pensando alla gentilezza e alla pace che trasmette. Spero che il mio disegno gli piaccia e che gli porti un po’ di gioia, come lui la porta a tante persone”. Filippo, 9 anni, pur non facendo parte del gruppo del progetto è stato coinvolto dai ragazzi nell’iniziativa di inviare al Pontefice un messaggio di vicinanza e solidarietà attraverso un disegno. “Sono nella classe di Piergiorgio e Lara ed è stato bellissimo quando la maestra ci ha detto che anche noi avremmo potuto inviare i disegni al Papa. Anche mia mamma ha perso i genitori e so quanto le mancano e quindi prego sempre perché i miei compagni siano felici e mi impegno a portare anch’io questa felicità”.
E i disegni, di tanti bambini, sono arrivati al Pontefice insieme ad un carico di messaggi convinti che “le gioie vanno condivise!”.
Il progetto “L’arte che accarezza” è nato perché – spiegano ancora Macrì e Andreacchio – “crediamo fermamente che l’espressione artistica sia uno strumento potente per elaborare le emozioni. Attraverso la creatività – proseguono -, i bambini, che vivono quotidianamente la sofferenza per la mancanza di uno o entrambi i genitori, possono dare voce e spazio ai loro sentimenti più profondi in modo sano e costruttivo”. In questo percorso “il ritorno della gioia – spiegano – è un segnale tangibile di speranza. Vedere l’entusiasmo nei loro occhi mentre realizzano i disegni per Papa Francesco ci conferma quanto sia importante aiutarli a riscoprire, ogni giorno e nonostante il dolore, la bellezza della vita”.
0 commenti