La Commissione giuridica del Bundestag esaminerà il 10 febbraio un progetto di legge per regolamentare l’aborto in Germania nella sua ultima sessione prima della fine della legislatura.
Il presidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), mons. Georg Bätzing, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale criticando l’iniziativa: “Il progetto di legge è stato presentato al Bundestag solo dopo il crollo del governo di coalizione. Rappresenta un tentativo di apportare in fretta cambiamenti radicali su un tema altamente emotivo e complesso, proprio negli ultimi giorni prima delle nuove elezioni. Questo approccio, di per sé, è già un motivo sufficiente per respingere nettamente questa proposta legislativa. Si tratta di una questione profonda, che non può essere affrontata senza un dibattito sociale approfondito e una riflessione adeguata sugli argomenti in gioco”. Per Bätzing non si tratta solo di una questione formale, ma il contenuto stesso del progetto solleva serie criticità: “L’umanità e l’orientamento al bene comune di una società e del suo Stato si misurano anche dalla cura riservata alle persone più vulnerabili, che dipendono in modo cruciale dalla protezione e dal sostegno. Questa attenzione verso l’individuo, la sua dignità e i suoi diritti fondamentali è ciò che determina il liberalismo e la modernità di uno Stato costituzionale”. Il presidente della Dbk sottolinea inoltre che “la situazione delle donne con gravidanze indesiderate è tutt’altro che semplice. Ed è proprio in questi casi che i loro diritti fondamentali devono essere tutelati. Sono necessari supporto, consulenza e aiuto concreto. La decisione a favore o contro la gravidanza non deve dipendere da pressioni esterne, vincoli economici o difficoltà sociali. Il disegno di legge proposto sottolinea giustamente i diritti fondamentali delle donne. Tuttavia, la vita del nascituro non può essere protetta senza la madre. In caso di conflitto di gravidanza, il nascituro non può essere semplicemente ignorato, poiché ne è direttamente coinvolto. Per questo motivo, anche la società e lo Stato devono adempiere al loro dovere di protezione nei confronti del bambino, da cui dipende la sua stessa sopravvivenza”.
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