CUPRA MARITTIMA – Si sono svolti Domenica 2 Febbraio 2025 a Cupra Marittima, presso la parrocchia di San Basso, gli eventi diocesani organizzati in occasione della 47° Giornata Nazionale per la Vita, istituita nel 1978 da papa San Paolo VI. Il tema scelto quest’anno è: Trasmettere la vita, speranza per il mondo”.
L’appuntamento, organizzato dalla Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, dal Centro Famiglia e dal Movimento per la Vita della nostra Diocesi, ha registrato la partecipazione del vescovo delle due Diocesi del Piceno, mons. Gianpiero Palmieri, il quale ha visitato per la prima volta  la comunità cuprense. Presenti anche i responsabili dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Famiglia, Patrizia e Piero Censori, uno dei fondatori del Centro Famiglia, il dott. Carlo Di Biagio, la segretaria del Centro Famiglia e del Movimento per la Vita, Nicolina Mascaretti, ed infine Clara Mattioli, volontaria del Centro Famiglia e moglie del presidente Nicola Farinelli, assente per motivi di salute.

Quattro i momenti forti della ricca giornata:
– una preziosa testimonianza sull’adozione e sull’affido fatta da due coppie di coniugi, una di San Benedetto del Tronto e una di Ascoli Piceno, in rappresentanza di entrambe le Diocesi guidate da mons. Palmieri;
– il tradizionale mercatino organizzato durante la Giornata per la Vita dai bambini del catechismo della parrocchia San Basso, i quali hanno regalato delle cartoline da loro realizzate sul tema della speranza come forza trainante per incentivare alla vita;
– la Santa Messa presieduta dal vescovo Gianpiero alla quale hanno preso parte le famiglie in attesa di un bambino e quelle che hanno richiesto il Battesimo per i loro figli nell’anno 2024;
– un momento di convivialità e condivisione fraterna, per conoscersi meglio e celebrare insieme la bellezza della vita.

“Fin dove arriva l’umano? Fin dove arriva l’amore!”

La mattinata si è aperta alle ore 10:00, presso il cineteatro Margherita, con un incontro culturale moderato dalla giornalista Carletta Di Blasio. Presenti Lucio Spina, vice sindaco del Comune di Cupra Marittima, e, in rappresentanza della parrocchia, il diacono Andrea D’Aprile.
Dopo la proiezione di un video sul tema dell’aborto, si è lasciato spazio alla testimonianza di due coppie di coniugi. Paola Postiglione e Davide Pellegrini, che fanno parte della parrocchia Madonna del Suffragio di San Benedetto del Tronto, hanno raccontato la loro esperienza di adozione di tre figli originari della Lituania: Viktoria, di 16 anni; Viktoras, di 15 anni; Bronius, di 14 anni. Alessandra Cocci Grifoni e Valter Di Felice, che invece appartengono alla parrocchia del Duomo di Ascoli Piceno, hanno parlato di affido, dal momento che da otto anni hanno preso in affido due gemelli: Ivan e Aleksei, oggi di 14 anni. Le due coppie hanno raccontato come sia maturata in loro l’idea di adottare o prendere in affido i loro figli e quali siano stati gli ostacoli che hanno dovuto superare e che ancora si trovano a superare, sottolineando però la bellezza dell’essere genitori nel quotidiano e l’esperienza di dono gratuito che hanno vissuto: la vita dei loro figli, infatti, è espressione di un amore gratuito ed incondizionato, così come la maternità e la paternità che ne sono derivati.

L’appuntamento è stato anche l’occasione per una riflessione sull’interruzione di gravidanza e sull’attuale legislazione che la norma, attraverso una videointervista a Marina Casini, presidente nazionale del Movimento per la Vita. L’incontro si è concluso con le parole molto commoventi di una giovane studentessa diciottenne che, in un lavoro di educazione civica sul tema dell’aborto, ha scritto: «Mentre mia madre era incinta di me, ha scoperto di avere un tumore all’utero. I medici le hanno consigliato di abortire, ma lei non ha voluto e ha portato avanti la gravidanza, facendomi nascere. Se mia madre non avesse fatto quella scelta, io oggi non sarei qui. Credo perciò che la vita vada difesa sempre. Rimanendo su un piano razionale e quindi obiettivo, la legge deve tutelare il soggetto più debole, che, nel caso dell’aborto, è il nascituro. Sul piano etico e personale, credo che abbia scritto bene Italo Calvino nel libro “la Giornata di uno scrutatore”, dove il protagonista, in attesa di un figlio non desiderato, pensa di far abortire la compagna, chiedendosi più volte: “Fino a che punto un essere può considerarsi umano?“. Al termine della giornata, dopo aver visto al Cottolengo con quanto amore un padre si dedica ad un figlio malato e non autonomo, finalmente trova la risposta alla sua domanda: “L’umano arriva fin dove arriva l’amore. Non ha confini, se non quelli che gli diamo”.».

“Una famiglia che si vuole bene e che vuole bene ai figli”

Per celebrare la festività della Candelora, la mattinata è proseguita con una breve processione della Luce, avvenuta dal cineteatro Margherita fino alla chiesa di San Basso, dove, alle ore 11:00, il vescovo Gianpiero Palmieri ha presieduto la Santa Messa, che è stata impreziosita dal canto del coro parrocchiale e concelebrata dal parroco don Roberto Traini, dal vicario parrocchiale don Benvenuto Napou, dai diaconi Luciano Rossi e Andrea D’Aprile, e da tutto il popolo di Dio riunito. Presenti molte donne in attesa e genitori con figli piccoli, in particolare coloro che hanno ricevuto il Battesimo nell’anno 2024. Tra le numerose famiglie presenti, c’era anche quella del primo cittadino di Cupra Marittima, Alessio Piersimoni.

Queste le parole del vescovo Gianpiero durante l’omelia: «È proprio una gioia trovarsi insieme per celebrare questa Messa. Grazie a ciascuno di voi per essere qui a celebrare insieme con gioia il Signore, luce del mondo. Perché Luce del mondo? Perché chi ascolta la Parola del Signore, chi vive nella Sua amicizia, sentirà che il suo cuore non rimarrà nel buio, bensì diventerà sempre più luminoso. Voi sapete che purtroppo si può vivere nel buio del cuore. C’è chi vive così. Anche a tutti noi a volte capita, in certi momenti della vita, di vivere nel buio: ad esempio quando sentiamo la tristezza, quando ci lasciamo prendere dalla rabbia o magari quando ci blocchiamo per la paura. Con la Luce del Signore, invece, la tristezza si allontana dal nostro cuore, la rabbia si spegne, la paura se ne va e la nostra vita diventa sempre più luminosa. Il Signore è la Luce! E la Luce di Gesù Risorto spacca le tenebre e riempie ogni cosa!».

Ha poi proseguito mons. Palmieri: «È bello vedere tutti questi bambini oggi riuniti qui in chiesa insieme a noi! Quando Gesù viene presentato nel tempio, è come loro, ha pochi giorni. Maria e Giuseppe lo portano al tempio di Gerusalemme, fanno un lungo viaggio. È come se oggi i genitori portassero il proprio figlio a San Pietro a Roma, non nella parrocchia vicina. E, una volta giunti sul posto, come è usanza fare, Maria e Giuseppe lasciano un’offerta, l’offerta dei poveri: una coppia di giovani colombe. Lo fanno per ringraziare il Signore: essi sanno che quel Bambino è un dono del Signore. La vita, infatti, è un tale e straordinario miracolo, che bisogna ringraziare Dio per ogni volta che viene donata.
Dio ha fatto proprio bene le cose! Ha voluto che ogni bambino nascesse dentro una famiglia, dove ci sono una mamma e un papà che si vogliono bene, affinché ogni giorno sia pieno di speranza e gioia e valga la pena di essere vissuto. Accogliere la vita, allora, significa mettere al mondo un figlio e riempirlo d’amore. E quanto sta bene un bambino che cresce così! E quanto stanno bene due genitori che crescono un figlio! Qualche tempo fa, un papà, che prima era un tipaccio, molto egoista e narcisista, mi ha detto: “Mi sono sposato e, adesso che ho un figlio, le cose sono cambiate completamente. Non avrei mai pensato che la vita di un altro potesse avere più valore della mia!“. Questo ragazzo è diventato un uomo: ha imparato ad amare.
Allora dobbiamo avere cura delle nostre famiglie! Sia la famiglia formata da mamma e papà, che siamo chiamati a far crescere nell’amore. Sia la famiglia allargata delle parrocchie, che sono il nostro tempio, il luogo in cui la comunità si incontra. Oggi, che è la giornata della vita, è anche la giornata in cui impariamo come accogliere la vita, affinché ogni bambino che viene alla luce in questo mondo senta la bellezza di far parte di una famiglia che si vuole bene e gli vuole bene. E senta anche il bene della famiglia in cui nasce, della Chiesa in cui cresce, del nostro paese, di una società che si prende cura di lui, di lei e di ogni persona».

La speranza al centro della vita e la vita speranza per il mondo

Al termine della celebrazione, il vescovo Gianpiero ha ricevuto in dono dai bambini, che avevano organizzato il mercatino, una cartolina di speranza e, a sua volta, ha donato una piantina ad ogni coppia in attesa di un bambino e ad ogni famiglia che lo scorso anno ha richiesto il Sacramento del Battesimo per il proprio figlio. Un piccolo omaggio, simbolo della cura da riservare alla propria famiglia e ai figli in particolare.

Molto belle e significative le cartoline che i bambini hanno realizzato, tutte improntate al tema della speranza, che ciascuno ha accostato, secondo il proprio sentire, ad altri temi forti, come la pace, la fede, la felicità, la pazienza nell’attesa. Davvero molto numerosi i bambini e le famiglie presenti che hanno reso la celebrazione più viva e gioiosa.

L’intensa mattinata si è conclusa con un momento di convivialità presso il ristorante “Primo Sole”, in contrada San Michele, a Cupra Marittima, al quale hanno preso parte anche gli organizzatori, il vescovo, il parroco, i relatori e tutti i fedeli che hanno voluto unirsi alla festa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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