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VIDEO Testamento spirituale del Vescovo Gervasio Gestori


DIOCESI – Si sono svolti ieri, 9 gennaio 2023, alle ore 15:00, presso la Cattedrale Santa Maria della Marina in San Benedetto del Tronto, i funerali di Mons. Gervasio Gestori, vescovo della Diocesi Truentina dal 1996 al 2013. Al termine della Messa, il vicario generale della Diocesi, don Patrizio Spina, ha letto il testamento spirituale di Mons. Gestori

“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Mi presento davanti a Dio pieno di timore per le molte fragilità della mia vita, durante la quale mi sono state affidate gravose responsabilità ecclesiali, ma soprattutto sono fiducioso nella Sua infinita misericordia, perché ha donato anche per me il Figlio Suo come Salvatore.
Sono grato a Dio per il grande dono della vita e per i doni della fede, dell’Eucaristia, del sacerdozio e per la grazia del perdono.
Come esprimere riconoscenza ai miei amatissimi Genitori per l’educazione esigente, affettuosa e libera, che mi hanno continuamente offerto, innanzitutto con il loro esempio, semplice e coerente?
Spero ora di incontrarli in Cielo per dire il mio “grazie” di figlio.
Ringrazio la parrocchia di Barlassina, perché negli anni della mia formazione mi è stata autentica e meravigliosa Comunità cristiana, come ringrazio la Chiesa Ambrosiana con i suoi santi pastori ed il Seminario, che mi ha educato in maniera alta e rispettosa mediante la presenza di sacerdoti esemplari, autentici testimoni, ricchi di tanta sapienza ed amore per il popolo di Dio.
Sono riconoscente alle diverse Comunità, che in ubbidienza ho potuto servire e dalle quali sono stato accolto amabilmente: il caro Seminario di Milano, la mai dimenticata parrocchia di Melzo, la impegnativa Segreteria della Conferenza Episcopale Italiana.
Sono pieno di gratitudine alla Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, perché mia Sposa carissima, che mi ha educato ad essere un buon pastore. Ho cercato di servire questa nostra Chiesa con amore, ricevendo sempre tanto affetto, oltre i miei poveri meriti. Dal Cielo invocherò grazie per tutti e specialmente per i giovani, i malati, le famiglie. Voglio stare vicino a tutti i sacerdoti, miei primi e preziosi collaboratori, con un’attenzione particolare per quelli da me ordinati. Raccomando a tutti di ascoltare e venerare il mio amato Successore, il vescovo Carlo, che con generosa competenza ha accolto il dolce “peso” pastorale della Chiesa Truentina.
Ho potuto sperimentare profondamente l’amore e l’accompagnamento di Gesù, che conoscendo le mie fragilità non mi ha fatto passare attraverso prove troppo pesanti. Umilmente riconosco di non avere mai perso la gioia del cuore, come spero anche la serenità del volto.
Non ho cercato di fare la mia volontà, impegnandomi ad ubbidire ai miei Superiori anche quando coltivavo altri pensieri, perché desideravo compiere la Volontà di Dio e subordinare ad essa tante mie naturali inclinazioni. Per questo mi sono sentito sempre nella Sua pace.
Per quanto mi attesta la mia fragile coscienza, ho cercato di non volere male a nessuno e non ho voluto il male di alcuno. Se inconsapevolmente ho offeso qualcuno, accolga il bacio della pace di Gesù e si ritenga a me in tutto superiore. Chi si è sentito da me discriminato e non compreso, sappia che non l’ho fatto intenzionalmente. Chiedo con umiltà perdono, mentre per me ora sono sicuro di trovare in Dio un Padre buono e misericordioso.
Offro la mia vita a Dio, Che me l’ha donata e dal Quale spero di essere accolto nella Sua pace per l’eternità. Sono certo che “presso di Lui grande è la redenzione” (Sal 129).
Mi affido alla Vergine Maria, Madre di Gesù e nostra Mamma spirituale, perché in questi momenti mi venga incontro con il suo affetto. Chiedo un ricordo nella preghiera e di cuore nel Signore abbraccio tutti e tutti benedico.

Gervasio Gestori vescovo”.

Patrizia Neroni: