“Collaborare come comunità internazionale per la protezione della nostra casa comune”. È l’appello del Papa, che al termine della catechesi dell’udienza di ieri, trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico e dedicata alla Giornata mondiale della terra, ha esortato “quanti hanno autorità a guidare il processo che condurrà a due importanti Conferenze internazionali: la Cop15 sulla Biodiversità a Kunming (Cina) e la Cop26 sui Cambiamenti Climatici a Glasgow (Regno Unito)”. “Questi due incontri sono importantissimi!”, ha esclamato a braccio, incoraggiando ad “organizzare interventi concertati anche a livello nazionale e locale”. “È bene convergere insieme da ogni condizione sociale e dare vita anche a un movimento popolare dal basso”, ha affermato Francesco, ricordando che “la stessa Giornata Mondiale della Terra, che celebriamo oggi, è nata proprio così. Ciascuno di noi può dare il proprio piccolo contributo”. “Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo”, la citazione della Laudato sì, a cinque anni dalla sua pubblicazione: “Tali azioni diffondono un bene nella società che sempre produce frutti al di là di quanto si possa constatare, perché provocano in seno a questa terra un bene che tende sempre a diffondersi, a volte invisibilmente”. “Risvegliamo il senso estetico e contemplativo che Dio ha posto in noi”, l’altro appello del Papa, che sulla scia del Sinodo per l’Amazzonia ha esortato a ricoprire “la profezia della contemplazione”, che “è qualcosa che apprendiamo soprattutto dai popoli originari, i quali ci insegnano che non possiamo curare la terra se non l’amiamo e non la rispettiamo”. “Loro hanno quella saggezza del buon vivere, non nel senso di passarla bene, ma di vivere in armonia con la terra”, ha commentato a braccio. Nello stesso tempo, per Francesco, “abbiamo bisogno di una conversione ecologica che si esprima in azioni concrete”: “Come famiglia unica e interdipendente, necessitiamo di un piano condiviso per scongiurare le minacce contro la nostra casa comune”.

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