Pierluigi Addarii

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Oggi, 21 marzo si celebra la XXIV “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
L’iniziativa è promossa da diversi anni da Libera, l’associazione di don Ciotti. Quest’anno la manifestazione nazionale si svolgerà a Padova, e quella della regione Marche a Senigallia. La scelta di Padova e del “Passaggio a NordEst” deriva dalla constatazione – e tante inchieste giudiziarie lo stanno a dimostrare – che la criminalità organizzata ha attecchito e prosperato in questa zona dell’Italia con lo spaccio di droga, ma pure nel più recente traffico di rifiuti, nelle finanze, nel riciclaggio di denaro sporco con l’acquisto di immobili e attività commerciali, fino alle redditizie sale scommesse. ” Andare al Nord Est per parlare quindi di giustizia sociale, ambientale ed ecologica, per rivendicare il diritto a democratizzare lo sviluppo, utilizzandolo per garantire lavoro, difesa dell’ambiente e partecipazione democratica alle scelte.”
Il 21 marzo è una occasione per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie: semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali, morti solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere. Si farà memoria di tutte le persone ammazzate delle mafie, ricordandone il nome e rinnovando in tal modo la volontà di impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione.
Nell’elenco delle vittime compare anche don Giuseppe Diana, assassinato dalla camorra per il suo impegno antimafia, il cui impegno civile e religioso contro la camorra ha lasciato un profondo segno nella società campana. Il Presidente Mattarella ha voluto ricordare ieri la figura di questo sacerdote: “A venticinque anni da quel barbaro e vigliacco omicidio desidero esprimere il ricordo riconoscente degli italiani e, insieme, la mia personale vicinanza alla comunità che ha avuto il privilegio di conoscere e apprezzare la testimonianza di questo uomo giusto, coraggioso, dedito al bene comune, disposto a pagare di persona pur di contrastare l’ingiustizia e la violenza organizzata. I camorristi l’hanno ucciso nella sagrestia della chiesa, prima della messa. Pensavano di far tacere una voce scomoda, di cancellare la reazione civile alla sopraffazione, di annientare una forza educativa che costruiva libertà: ma gli assassini hanno soltanto mostrato, una volta di più, l’abisso che separa l’umanità di chi cerca il bene dalla disumanità della camorra e delle mafie. La camorra è una forma di terrorismo che sradicheremo”.
Il SOS Missionario anche quest’anno ha voluto organizzare il 21 marzo a S. Benedetto un “Luogo di memoria”.
Alle ore 17:00, presso la sede dell’associazione in Via Asiago 119/d, verrà proiettato il documentario “Rita Atria Vittima della Mafia”, cui seguirà una riflessione comune.

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