(Foto L’Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR)

 

VATICANO – Rimettere Cristo, sempre più “un emarginato nella nostra cultura”, anzitutto “al centro della nostra vita personale”. È questa l’esortazione di padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, nella prima predica di Avvento in Vaticano, nella Cappella Redemptoris Mater, alla presenza del Papa e della Curia romana, come riporta Radio Vaticana. Cristo è anche “l’elemento chiave per un sano e realistico ecologismo cristiano”: “Cristo – sottolinea padre Cantalamessa – svolge una funzione decisiva anche sui problemi concreti della salvaguardia del creato, ma la svolge in maniera indiretta, operando sull’uomo e – attraverso l’uomo – sul creato”. “Cristo agisce nel creato come agisce nell’ambito sociale, e cioè con il suo precetto dell’amore del prossimo”, osserva. Padre Cantalamessa invita a “non essere ladri di risorse, usandone più del dovuto e sottraendole così a chi verrà dopo di noi. Tanto per cominciare, noi che lavoriamo di solito con le carte, potremmo cercare di non contribuire all’enorme e sconsiderato spreco che si fa di questa materia prima, privando così madre terra di qualche albero in meno”.
“Il Natale è un richiamo forte a questa sobrietà e parsimonia nell’uso delle cose – aggiunge il predicatore della Casa Pontificia -. Ce ne da l’esempio lo stesso Creatore che, facendosi uomo, si è accontentato di una stalla per nascere”. E conclude: “Tutti, credenti e non credenti, siamo chiamati a impegnarci per l’ideale della sobrietà e del rispetto del creato, ma noi cristiani dobbiamo farlo per un motivo e con una intenzione in più e diversa. Se il Padre celeste ha fatto tutto ‘per mezzo di Cristo e in vista di Cristo’, anche noi dobbiamo cercare di fare tutte le cose così: ‘per mezzo di Cristo e in vista di Cristo’, cioè con la sua grazia e per la sua gloria. Anche quello che facciamo in questo giorno”.

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