“I militanti legati all’Isis hanno minacciato di uccidere gli ostaggi”, tra cui padre Chito Suganob, vicario generale della prelatura, “se prosegue l’offensiva militare contro di loro”: lo ha detto monsignor Edwin de la Peña, vescovo di Marawi, nell’isola di Mindanao nelle Filippine, come riportato da Cbcp news, il servizio informativo della Conferenza episcopale filippina. La cittadina di 200.000 abitanti è da ieri sotto l’assedio dal gruppo terroristico filippino Maute, ispirato all’Isis.  Tra le altre devastazioni i militanti hanno dato fuoco alla cattedrale di Nostra Signora Ausiliatrice e all’episcopato e preso in ostaggio un prete, il personale della chiesa e i parrocchiani. Mons. de la Peña – che era fuori città al momento dell’attacco – dice di aver ricevuto una telefonata la scorsa notte da uno dei militanti che ha usato il telefono del sacerdote e si è presentato come “un membro dell’Isis”, chiedendo un “cessate-il-fuoco unilaterale” per “uscire da Marawi, altrimenti uccideranno gli ostaggi”. I terroristi gli hanno concesso di parlare con padre Suganob. Nel frattempo il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte ha istituito la legge marziale in tutta l’isola di Mindanao, e ci sono stati scontri a fuoco tra i governativi e i militanti del gruppo Maute. La Conferenza episcopale delle Filippine ha invitato tutto il Paese a pregare per la Marawi (#prayforMarawi) e il presidente, l’arcivescovo Socrates Villegas ha chiesto al governo di assicurare prima di tutto la sicurezza degli ostaggi.

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