Saharawi bambini

GROTTAMMARE – Il Festival nazionale dell’umorismo “Cabaret, amoremio!” sposa nuovamente il Progetto Saharawi veicolando la campagna di raccolta fondi “Sorrisi nel deserto” tra le autorità invitate alla manifestazione.

Nelle  lettere partite in questi giorni  all’indirizzo di enti e istituzioni, il sindaco Enrico Piergallini rammenta la possibilità di contribuire, con il corrispettivo del biglietto di ingresso, alla raccolta di fondi a sostegno del Progetto di accoglienza sanitaria per i bambini del popolo Saharawi, presenti in città in queste settimane, come ogni anno dal 1999: “Da tempo l’amministrazione comunale di Grottammare promuove progetti che sostengono le popolazioni più deboli, afflitte dalla povertà o funestate dalla guerra – si legge nell’invito -. Pensiamo che anche la cultura possa dare il proprio contributo e che i rappresentanti delle istituzioni e della politica possano per primi impegnarsi in questa iniziativa. In questo modo, la  cultura potrebbe nuovamente essere un veicolo di pace e di solidarietà tra gli uomini”.

Il legame tra la città di Grottammare e il Popolo Saharawi è suggellato da un Patto di Amicizia che viene rinnovato annualmente accogliendo un gruppo di bambini provenienti dalle tendopoli saharawi.

I bambini sono arrivati a Grottammare i primi giorni di luglio e sono 20; per sette di loro, si tratta della prima esperienza di cure in Italia, gli altri sono tornati per cure successive o per testarne i risultati. Sono arrivati con 4 accompagnatori dal Saharawi, ma ad attenderli nell’edificio della Scuola dell’Infanzia messo a disposizione dal Comune c’erano i volontari dell’associazione Rio de Oro: se ne alterneranno in tutto quasi 100 nei due mesi di ospitalità previsti dal Progetto Saharawi, gestito dalla onlus molto attiva e nota all’interno della rete del volontariato internazionale, che ha portato a Grottammare giovani da tutto il mondo e ha fatto proseliti anche sul territorio. Tra questi, infatti, ci sono anche quattro studentesse del Liceo Psicopedagogico di Ripatransone, che per la prima volta si misureranno con un’esperienza molto intensa e formativa.

 

La campagna “Sorrisi nel deserto” è abbinata al Festival dell’umorismo dall’anno 2008. Costituisce uno dei modi con cui il comune di Grottammare  veicola presso l’opinione pubblica la causa di un Popolo che attende da decenni di rientrare nei territori di origine (litorale occidentale dell’attuale Marocco) per conseguire l’indipendenza.  Il diritto all’autodeterminazione è affermato anche da una risoluzione dell’ONU, totalmente disattesa dal governo marocchino, responsabile dell’occupazione delle terre Saharawi dopo l’abbandono della Spagna delle colonie nordafricane. Il Popolo Saharawi vive profugo nel deserto saharariano algerino da quarant’anni.

I fondi raccolti negli anni attraverso la campagna “Sorrisi nel deserto”: 2008=1276 €, 2009=1283 €, 2010=1254 €, 2011=1280 €, 2012=1410 €, 2013=1505 €, 2014=2022 €, 2015=2070 €.

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