Leggi le precedenti interviste:
– TEMAPERNONA: Alessandro, David, Gianluigi e Antonio
– Matteo Pagnoni
– David e Mattia del duo Progettoparallelo
– RannLA
– “I Varie età”
“One More Time”
– Emilia Ranalli

Giorni fa ho avuto il piacere di conoscere ed  intervistare Diego ed Emanuele, alias i KIDS, ecco cosa mi hanno raccontato..

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Qual è stato il fattore X che vi ha spinti a suonare?
D:Il fattore x, ovvero il motivo principale è stato quello di iniziare un progetto (nel caso dei Kids) che racchiudesse un po’ i gusti musicali pop attuali, infatti nel nostro spettacolo succede spesso di essere in sintonia con il pubblico. E’ facile, poiché tutti i pezzi sono noti e la gente è sempre contenta, organizzatori compresi. Ci sta piacendo e stiamo continuando. Questo duo è nato quando mi incontrai con Zaccaria; parlando è venuto fuori questo desiderio reciproco, semplicemente.

Il vostro è solo un hobby o un vero e proprio lavoro?
D
:Per quanto mi riguarda è un lavoro, poiché ho anche altri progetti che sto sviluppando e dei quali tra l’altro vorrei parlarvene in altre puntate. Per quanto riguarda i miei collaboratori, la minor parte fa lo stesso lavoro. “Buttatevi che siete in gamba, cosa ve ne fate di uno stipendio mensile quando potreste averlo lavorando ed inseguendo il vostro sogno?” ma loro non si buttano. C’è da dire che ho 24 anni e sono il più piccolo… il che aiuta.

Il vostro ricordo più bello legato al gruppo?
D: Il ricordo più bello è stato quando abbiam fatto 9 ore di prove consecutive per  lasciare che Emanuele (l’attuale chitarrista) imparasse 40 pezzi, dato che Zac il giorno prima aveva avuto un imprevisto ed il giorno seguente avremo inaugurato il Centrale.Eat di Macerata. Alla fine ce l’abbiamo fatta, stimo molto Ema (Modulor per gli amici) per le sue capacità di apprendimento e per il suo senso della musica. Gli voglio anche bene dal punto di vista personale. Il ricordo più brutto è quello più bello. Combaciano poiché c’è stato di tutto: la fretta, la stanchezza ma anche la soddisfazione di aver fatto un ottimo lavoro, alla fine.

Cosa ne pensate come artisti delle recenti evoluzioni di internet? Mi riferisco alla possibilità di raggiungere in modo semplice e veloce milioni persone ma anche ai rischi legati alla privacy o alla pirateria.
D:Crediamo che l’ avvento del free download e delle autoproduzioni abbia influenzato inevitabilmente la scena musicale mondiale. Ora basta davvero poco per scaricare un pezzo o per ascoltare qualsiasi canzone ci venga in mente. Tutto ciò crea un abbassamento della qualità’ e al tempo stesso crea opportunità’ per tutti. Sinceramente siamo a favore di questo sistema in cui la prima cosa ad essere premiata diventa, dunque, l’dea. Speriamo solo che si possa trovare una soluzione per poter premiare persone con grandi idee, liberandole dall’ obbligo di trovare forme alternative di sostentamento. Bisognerebbe formare una classe di musicisti che hanno tempo e mezzi per  poter costruire ed esprimere il proprio potenziale a livello professionale

Se uno volesse ascoltarvi?
D: La nostra performance è su richiesta di chiunque volesse farci suonare nel proprio locale, ad una festa privata o per qualsiasi altro evento. E’ facile contattarci o seguirci sulla pagina Facebook digitando  Kids, oppure al numero 3331381490 (Diego)

Progetti per il futuro? Parlatemi di un sogno, una speranza o un progetto
E: Su questo preferiamo lasciare che le cose accadano da sole. Chi suonerà vedrà.

E per finire… il vostro rapporto con la Fede?
E: Credo in una forza superiore che regola le dinamiche dell’universo, ma sono ben lontano dal dogma religioso. Penso semplicemente che tale forza assuma nomi e aspetti differenti in base ai luoghi e dai luoghi nascono le definizioni che portano a chiamare questa forza: Dio, Allah, Brahma… credo che questa forza sia positiva e che credere nel bene che l’universo emana, ci aiuti ad accettare tutto ciò che ci fa soffrire.

D:Credo che esista la vita, e che tutto vada in una sola maniera, ovvero quella in cui sta andando, qualsiasi essa sia. L’interpretazione umana fa la differenza, e sta a noi cercare di trarre il meglio dallo scorrere della vita. Credo che la parola “fedele” possa accostarsi anche al concetto di “andare avanti”, poiché rimanendo “fedele” a qualcosa, in questo caso alla vita stessa, si è in grado di procedere senza indugi verso una maggiore consapevolezza e maturità, continuando a sperimentare nel cammino. Fermarsi o tornare indietro non è naturale, come anche la vita stessa ci insegna, col suo incedere.

 

 

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