SAN BENEDETTO DEL TRONTO–  Un vero e proprio ammodernamento di tutte le stanze di degenza all’U.O.C. di Chirurgia del P.O. Madonna del Soccorso. Un rinnovo totale dell’arredamento: letti elettrici ad elevato standard tecnologico, armadi e comodini.

Soddisfatto il Dott. Walter Siquini, Primario dell’all’U.O.C. di Chirurgia per il risultato raggiunto. “arrivato qui nel 2011 -afferma il dirigente- c’erano priorità, la prima era la torre laparoscopica nuova,poi i letti, ormai divenuti poco confortevoli e la terza cosa, un nuovo ecografo…avere il sostengo di imprenditori, industriali e tutte le loro aziende diventa indispensabile in questo tempo di crisi e di ristrettezze finanziarie. Hanno investito le loro risorse per il bene della comunità. Grazie al contributo dell’ASSOCIAZIONE PRO CHIRURGIA “PROF. ANTONIO SORGE” ,della Baben Haus, della Inim, della Sidef e del ristorante il Focolare.

Dopo l’indirizzo di saluto del Prof. Siquini prende parola il Direttore dell’Area Vasta 5, Dott. Massimo Del Moro che ha sottolineato l’importanza dei supporti esterni “un lavoro collaterale delle associazioni aiuta a migliorare i servizi del nostro sistema sanitario, la sussiadarietà dei privati interviene dove il settore pubblico non riesce a rispondere adeguatamente…un nobile segnale  e mi sento di rigraziare tutti coloro che hanno contribuito a quato grande dono. I servizi devono essere misurati e consolidati, nell’interesse degli utenti.”

Compiaciuto il Sindaco di San Benedetto del Tronto Giovanni Gaspari che sottolinea l’operatività della struttura sanitaria, dove si investe per progredire, dunque non si procede verso il deterioramento ma si lavora per migliorare l’offerta e l’efficienza.

Infine, il Vescovo Carlo accoglie in maniera positiva il fatto che si pensi a sistemare adeguatamente strutture volte a ospitare delicate situazioni di degenza dei pazienti. “Uno dei significati della benedizione – afferma Mons. Bresciani – è peroccuparsi di tutta la persona, perché c’è la malattia, c’è la sofferenza, c’è il modo nel quale ci si rivolge al malato, ma c’è anche la dimensione spirituale della vita, non siamo soltanto corpo, siamo anche relazione, dunque diventa importante il tipo di relazione con i pazienti, i rapporti umani…richiamare questa dimensione all’interno del bene integrale della persona. In questo ospedale ci auguriamo attenzione e generosità alla persona. Guariti nel corpo e rinfrancati per riniziare con slacio la vita che il Signore ci concede.”   

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