Il destino della nostra casa comune è una “sfida culturale” e, in un mondo dove “tutto è connesso”, occorre creare “ponti”, promuovendo uno sviluppo e una ecologia integrale. È quanto scrive il Papa, in un messaggio inviato ieri ai partecipanti alla XXXI Riunione delle Parti al Protocollo di Montreal, in corso a Roma, presso la Fao, fino all’8 novembre.
“Siamo di fronte a una sfida culturale pro o contro il bene comune”, scrive Francesco nel messaggio, in inglese, letto dal card. segretario di Stato, Pietro Parolin, durante i lavori. “Un onesto e fruttuoso dialogo veramente capace di ascoltare i differenti bisogni e libero da interessi particolari, unito ad uno spirito di solidarietà e creatività”: sono questi, per il Papa, gli ingredienti “essenziali per il presente e futuro del nostro pianeta”.
A questo riguardo, il Santo Padre ha annunciato che la Santa Sede è pronta ad aderire ad un nuovo emendamento al Protocollo di Montreal: l’emendamento Kigali, che “rappresenta una sorta di ponte tra il problema dell’ozono e il fenomeno del riscaldamento globale”. “Stiamo vivendo un momento storico – si legge ancora nel messaggio – segnato da sfide che sono uno stimolo pressante alla creazione di una cultura effettivamente diretta al bene comune. Ciò richiede l’adozione di una visione lungimirante su come si possa concretamente promuovere lo sviluppo integrale di tutti i membri della famiglia umana, sia vicina che lontana nello spazio e nel tempo”.

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