GROTTAMMARE – San Giovanni Paolo II affermava che la famiglia è lo specchio in cui Dio si guarda e vede i due miracoli più belli che ha fatto: donare la vita e donare l’amore. Oggi vi racconteremo la storia di Osvaldo e Marinella Rammella che in questi 40 anni insieme hanno concretamente sperimentato la grazia di questi doni trasformandoli in un autentico stile di vita.

Era il 5 aprile 1975 , ed oggi, proprio nel giorno della Santa Pasqua, celebrerete insieme a don Andrea Spinozzi e tutta la comunità della Gran Madre di Dio i vostri 40 anni di matrimonio. Come vi siete conosciuti?
Marinella: Abitavo a Martinsicuro. Era il 4 luglio del 1970,  mio padre aveva bisogno di attrezzature per irrigare i vivai di famiglia, aveva bisogno di un aiuto e questo aiutante era proprio Osvaldo. Fin da subito i nostri sguardi si incrociarono, ma nulla di più, all’epoca avevo solo 17 anni.

Osvaldo: Rimasi colpito sin da subito da lei, dal suo volto, il suo sorriso, i suoi occhi, la sua solarità! La settimana dopo il nostro primo incontro, le chiesi di uscire con me per andare a vedere la storica corsa di automobili San Benedetto- Acquaviva.

Marinella: In quell’occasione gli confidai che scambiavo della corrispondenza con un marinaio e lui mi rispose simpaticamente ” molto bene, la prossima volta che gli scriverai, informalo che sei fidanzata con me…” Da quel giorno non ci lasciammo più. Poco dopo Osvaldo portò a far conoscere la sua famiglia a casa mia. Il fidanzamento fu veloce, già nella seconda metà del mese seguente, ci eravamo messi insieme. Lui fin da subito si rivelò una persona simpatica e in poco tempo, grazie alla sua felicità coinvolgente, conquisto tutta la mia famiglia.

Osvaldo: Il momento più difficile per me fu chiedere il consenso a suo padre. Ero emozionato e agitato ma non potevo più aspettare. Fu un momento molto intenso, l’uomo che sarebbe diventato mio suocero non perdeva ogni mio sguardo, nemmeno per un istante, mi scrutava e mi ascoltava attentamente. Credo volesse conoscermi meglio e capire se le mie intenzioni fossero autentiche… ma acconsentì al nostro fidanzamento dandoci la sua benedizione.

Dopo il fidanzamento, giunge il matrimonio e dopo circa un anno di vita matrimoniale iniziano ad arrivare i primi frutti del vostro amore…
Marinella: Arriva il matrimonio e l’anno seguente nasce il nostro primo figlio Luca, poi Simone e dopo 16 anni dalla nascita di Simone, naque Sara. Desideravo fortemente avere anche una figlia femmina e un giorno espressi a mio marito questo desiderio.

Non avevate preoccupazioni, data la vostra età, di affrontare una terza gravidanza?
Marinella: Non potevamo avere paura, ci siamo sempre affidati alla volontà del Signore…

Osvaldo: aspettavo i risultati delle analisi con apprensione…tornando a casa, trovai una bottiglia di spumante con un grande fiocco rosa, capii che sarebbe arrivata Sara.

Questa famiglia ha avuto la grazia di avere un figlio Sacerdote, don Luca Rammella attuale Vice Parroco della Cattedrale della Madonna della Marina e membro della Pastorale Giovanile.

Marinella: È stata una grande gioia, anche se temevamo un allontanamento da parte sua, poiché contavamo in un suo sostegno per continuare l’attività di famiglia.

Osvaldo: Luca è sempre stato uno spirito indipendente, era predisposto all’ascolto, quindi la sua vocazione sembrava quasi naturale.

La vostra Famiglia ha sperimentato in più occasioni la prova della croce, la malattia, la sofferenza…
Osvaldo: In quella occasione ho rischiato la mia vita, ho avuto una dolorosa malattia che mi ha portato ad una paralisi che sembrava irreversibile. Con la mia tenacia, la mia forza di volontà, il calore della mia famiglia e con l’aiuto di Dio ho superato questo delicato momento della nostra vita.

Marinella: Alla fine è andato tutto bene, abbiamo sentito, anche in quella occasione, la presenza del Signore. Sicuramente due sono gli angeli che ci proteggono. Una è mia sorella maggiore morta all’età di 5 anni a causa di una leucemia e l’altra è mia nonna, madre di sette figli, morta di tifo per essersi presa cura di sua sorella, anch’essa malata della medesima malattia.

Abbiamo sperimentato la vicinanza di Dio in molte occasioni. Di certo non ci reputiamo una famiglia perfetta, cerchiamo ancora di inquadrare meglio i nostri figli aiutandoli a scegliere il tipo di vita…

Come sentite di concludere questa intervista e quale consiglio vi sentite di dare alle nuove generazioni e alle nuove coppie in questo tempi di crisi?
Osvaldo: occorre nella vita darsi un’accomodata. Nella mia vita giovanile avevo molte passioni, ma per amore le ho “accomodate”. L’amore è sacrificio.

Marinella: Occorre in una coppia avere pazienza, capacità di perdono continuo. Mi sono sentita amata sempre, ma per andare avanti occorre tenere i legami saldi anche nei momenti di difficoltà. Occorre salvaguardare la famiglia. Scappare dalla famiglia è uno strappo che uno si porterà sempre e non è affatto facile superarlo. Mi sento un pò in pena per chi vive certe situazioni, prego per loro.

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