Leggi il primo articolo: Padre Mario Genco ci presenta la nuova rubrica: “I Papi agostiniani”

DIOCESI – Prosegue il nostro viaggio settimanale alla scoperta dei Papi provenienti dagli Ordini religiosi, guidati da Padre Mario Genco, Priore della Comunità degli Agostiniani Scalzi di Acquaviva Picena.
Attraverso questa rubrica, Padre Mario ci accompagnerà nella conoscenza dei Pontefici che, prima di essere eletti alla Cattedra di San Pietro, vissero la propria vocazione all’interno di un Ordine o di una Famiglia religiosa, contribuendo in modo determinante alla storia della Chiesa.

1. – 163° PAPA ONORIO II (1124-1130)

(Canonico regolare di Sant’Agostino)
Durata del pontificato: 5 anni e 60 giorni

Lamberto Scannabecchi, futuro Papa Onorio II, nacque il 9 febbraio 1060 a Fiagnano, nel territorio imolese, da origini umili e incerte. Nonostante ciò, fin da giovane si distinse per intelligenza e competenza: l’abate di Montecassino affermò di «ignorare chi fosse suo padre, ma di sapere che fosse pieno di dottrina da capo a piedi».

Entrò tra i canonici regolari di Sant’Agostino, rivelando presto notevole abilità giuridica. Rappresentò la diocesi alla corte papale, divenne arcidiacono della Chiesa di Bologna e, nel 1099, venne creato cardinale da Urbano II. Partecipò al Concilio di Guastalla (1106) e nel 1117 fu nominato da Papa Pasquale II cardinale vescovo di Ostia.

Sotto Callisto II operò come legato pontificio e contribuì in modo determinante alla stipula del Concordato di Worms (1122), che pose fine alla lotta per le investiture. Dopo la firma del Concordato, fu proprio lui a celebrare la Messa solenne.

Alla morte di Callisto II (1124), l’elezione del nuovo papa fu segnata dalla rivalità tra due potentissime famiglie romane: i Pierleoni e i Frangipane. I primi elessero Teobaldo (Celestino II), ma l’elezione fu interrotta con la forza dai Frangipane, che imposero Lamberto.

Lamberto, per il bene della Chiesa, rinunciò dopo sette giorni al pontificato, ma il collegio cardinalizio confermò la sua elezione, proclamandolo Papa Onorio II il 15 dicembre 1124. Egli commentò che avrebbe preferito «la mitria legittima di vescovo di Ostia a quella illegittima di papa», segno della sua profonda umiltà e rettitudine.

La sua consacrazione avvenne il 21 dicembre 1124. La scelta del nome fu significativa: il precedente Onorio II (Pietro Cadalo) non era stato riconosciuto legittimo, e il nuovo Papa intendeva restituire dignità a quel titolo. Grazie alla prudenza di Celestino II e alla saggezza di Onorio II, fu evitata una grave scissione nella Chiesa.

2. – 164° PAPA INNOCENZO II (1130-1143)

(Canonico regolare della Basilica Lateranense)
Durata del pontificato: 13 anni e 222 giorni

Gregorio Papareschi, futuro Innocenzo II, nacque a Roma, probabilmente nel rione di Trastevere, alla fine dell’XI secolo. Appartenente alla nobile famiglia dei Papareschi, ricevette una solida formazione religiosa e letteraria. Ancora giovane divenne canonico regolare del Laterano e, successivamente, abate del monastero benedettino dei Santi Nicola e Primitivo.

Il 24 maggio 1116 fu creato cardinale diacono di Sant’Angelo in Pescheria. Durante il pontificato di Onorio II ricoprì l’importante ruolo di arcidiacono della Chiesa romana. L’atmosfera a Roma era segnata dalle tensioni tra le famiglie dei Pierleoni e dei Frangipane, entrambe influenti anche nel collegio cardinalizio.

Alla morte di Onorio II, il 14 febbraio 1130, si verificarono due elezioni quasi contemporanee:
Innocenzo II (Gregorio Papareschi), eletto da 15 cardinali riuniti a San Gregorio al Celio;
Anacleto II (Pietro Pierleoni), eletto nello stesso giorno da un gruppo di 24 cardinali, dando origine al noto scisma anacletiano.

Grazie alla mediazione di San Bernardo di Chiaravalle, l’appoggio di molti vescovi e l’intervento di sovrani europei, Innocenzo II ottenne progressivamente il riconoscimento della sua legittimità.

Il 18 ottobre 1131 presiedette il grande Concilio di Reims, durante il quale, il 25 ottobre, incoronò Luigi, futuro Luigi VII di Francia. Al concilio parteciparono figure di primo piano come San Bernardo e l’arcivescovo Norberto, oltre a rappresentanti di Inghilterra, Aragona e Castiglia: un chiaro segno dell’autorevolezza raggiunta da Innocenzo II.

Nel 1132 convocò un concilio a Piacenza, che confermò nuovamente la sua legittimità presso la maggior parte dei vescovi e dei signori del Nord Italia, ad eccezione dell’arcivescovo di Milano.

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