“Oggi più che mai c’è bisogno di personalità che favoriscano il dialogo e lo pratichino con ferma volontà e paziente tenacia”. È l’appello del Papa, al termine del suo primo discorso in Turchia, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. “Dopo la stagione della costruzione delle grandi organizzazioni internazionali, seguita alle tragedie delle due guerre mondiali, stiamo attraversando una fase fortemente conflittuale a livello globale, in cui prevalgono strategie di potere economico e militare, alimentando quella che Papa Francesco chiamava terza guerra mondiale a pezzi”, l’analisi del Papa: “Non bisogna cedere in alcun modo a questa deriva! Ne va del futuro dell’umanità”, il monito. “Perché le energie e le risorse assorbite da questa dinamica distruttiva sono sottratte alle vere sfide che la famiglia umana oggi dovrebbe affrontare invece unita, cioè la pace, la lotta contro la fame e la miseria, per la salute e l’educazione e per la salvaguardia del creato”, ha spiegato il Pontefice: “La Santa Sede, con la sua sola forza, che è quella spirituale e morale, desidera cooperare con tutte le Nazioni che hanno a cuore lo sviluppo integrale di ogni uomo e di tutti gli uomini e le donne. Camminiamo insieme, allora, nella verità e nell’amicizia, confidando umilmente nell’aiuto di Dio”.

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