Foto Vatican Media/SIR

“Come la vita di Gesù risorto non è più quella di prima, ma è assolutamente nuova, creata dal Padre con la potenza dello Spirito, così la speranza del cristiano non è la speranza umana, non è né quella dei greci né quella dei giudei, non si basa sulla sapienza dei filosofi né sulla giustizia che deriva dalla legge, ma solo e totalmente sul fatto che il Crocifisso è risorto ed è apparso a Simone, alle donne e agli altri discepoli”.

Così il Papa, nell’omelia della messa presieduta nella basilica di San Pietro in suffragio di Papa Francesco e dei cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno, ha commentato l’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus: “È una speranza che non guarda all’orizzonte terreno, ma oltre, guarda a Dio, a quell’altezza e profondità da dove è sorto il Sole venuto a rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte. Allora sì, possiamo cantare: ‘Laudato si’, mi Signore, per sora nostra morte corporale’”.

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