“Disarmata e disarmante, la presenza di cristiani nelle società contemporanee deve tradurre con competenza e immaginazione il Vangelo del Regno in forme di sviluppo alternative alle vie di crescita senza equità e sostenibilità.
Per servire il Dio vivente va abbandonata l’idolatria del profitto che ha pesantemente compromesso la giustizia, la libertà di incontro e di scambio, la partecipazione di tutti al bene comune e infine la pace. Una fede che si estranei dalla desertificazione del mondo o che, indirettamente, contribuisca a tollerarla, non sarebbe più sequela di Gesù Cristo”. Così Papa Leone XIV al vescovo di Rimini Nicolò Anselmi, nel messaggio per il 46° Meeting per l’amicizia fra i popoli. Nel testo a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, riferendosi alla “rivoluzione digitale in corso” che rischia di “accentuare discriminazioni e conflitti”, il Papa invita ad abitarla “con la creatività di chi, obbedendo allo Spirito Santo, non è più schiavo, ma figlio. Allora – conclude – il deserto diventa un giardino e la ‘città di Dio’, preannunciata dai santi, trasfigura i nostri luoghi desolati”.

 

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *