Ci vuole “una storia diversa del mondo: la storia dell’età negoziale, la storia di un mondo nuovo senza guerra”. Nel suo discorso al Colosseo, a conclusione dell’Incontro internazionale per la pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, il Papa ha citato Giorgio La Pira, “testimone di pace”: le sue parole, scritte a San Paolo VI “mentre lavorava politicamente in tempi difficili”, “più che mai possono essere un programma per l’umanità”. “La cultura della riconciliazione vincerà l’attuale globalizzazione dell’impotenza, che sembra dirci che un’altra storia e impossibile”, ha assicurato Leone XIV: “Si, il dialogo, il negoziato, la cooperazione possono affrontare e risolvere le tensioni che si aprono nelle situazioni conflittuali. Devono farlo! Esistono le sedi e le persone per farlo”.
“Mettere fine alla guerra e dovere improrogabile di tutti i responsabili politici di fronte a Dio”, la citazione di Papa Francesco: “La pace è la priorità di ogni politica. Dio chiederà conto a chi non ha cercato la pace o ha fomentato le tensioni e i conflitti, di tutti i giorni, i mesi, gli anni di guerra”.
“Questo e l’appello che noi leader religiosi rivolgiamo con tutto il cuore ai governanti”, ha concluso Leone: “Facciamo eco al desiderio di pace dei popoli. Ci facciamo voce di chi non e ascoltato e non ha voce. Bisogna osare la pace! E se il mondo fosse sordo a questo appello, siamo certi che Dio ascolterà la nostra preghiera e il lamento di tanti sofferenti. Perché Dio vuole un mondo senza guerra. Egli ci libererà da questo male!”.