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Assemblea sinodale. Mons. Castellucci: “Corresponsabilità, formazione e pace le priorità”

(Foto Siciliani – Gennari/SIR)

Di M.Michela Nicolais

“Corresponsabilità, formazione e pace”. Sono queste le priorità individuate dal Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, approvato il 25 ottobre a Roma, presso l’Hotel Ergife, a larghissima maggioranza. Ad elencarle è stato mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, durante la conferenza stampa di chiusura.

“La corresponsabilità – ha spiegato – implica il rinnovo degli organismi di partecipazione, il riconoscimento del ruolo delle donne, il riconoscimento delle ministerialità non solo intorno all’altare ma come presenza nella comunità e nella società, il compito dei laici come vera responsabilità comune”.

La formazione, ha proseguito Castellucci, “che finora ha visto come ambito principale di impegno l’iniziazione cristiana, va allargata alla possibilità di ogni battezzato di accedere al deposito della fede, alla ricchezza del Vangelo, soprattutto rimettendo al centro la Parola di Dio nelle Scritture, anche attraverso metodi nuovi come i gruppi di base o i gruppi di ascolto nel territorio, nelle case, nei luoghi di cura”. Per quanto riguarda la pace, tema emerso soprattutto nell’ultimo anno del Cammino sinodale, “è un tema molto sentito da Papa Leone, che ha già formulato tante proposte relative alla formazione alla pace, al disarmo, all’assunzione di responsabilità nei confronti dei conflitti che ci stanno devastando”. “Nel suo discorso rivolto a noi vescovi, il 17 giugno scorso, il Papa aveva esortato a fare delle comunità cristiane case di educazione alla pace”, ha ricordato il vescovo. Secondo mons. Valentino Bulgarelli, segretario del Comitato nazionale del Cammino sinodale,

“la prima novità è quella di tentare di uscire dalla prassi consolidata della pastorale per categorie”.

Bulgarelli ha espresso “soddisfazione per non aver disperso nulla di quanto è stato ascoltato durante il percorso”, svoltosi in parallelo con il Sinodo dei vescovi, e ha spiegato come “le tre parti del Documento vanno lette insieme, per comprendere il cambio di passo della Chiesa italiana, chiamata a rispondere alla chiamata di annunciare il Vangelo, nella sua integrità e verità, a tutti gli uomini del nostro tempo”. Tutto ciò, “in linea con la visione dell’Evangelii gaudium di Papa Francesco, ma anche con quello che Papa Leone ci sta chiedendo fin dall’inizio del pontificato”.

“Accompagnare tutti, anche le persone omoaffettive”.

È questa la linea della Chiesa italiana. A confermarlo è stato mons. Castellucci, rispondendo alle domande dei giornalisti. “La morale non è statica, deve basarsi sul progresso della conoscenza e sui volti, sulla condizione concreta delle persone”, ha affermato a proposito delle domande sul numero 31 del Documento, che “è stato frainteso” da alcune interpretazioni giornalistiche. “Riguardo, ad esempio, alla condizione dei divorziati risposati, Papa Francesco ci ha chiesto di accompagnare tutti, distinguendo tra l’accompagnamento, il cammino con le persone – che non sono categorie – e il fatto che poi diventi una condizione per accedere al sacramento dell’Eucaristia o della Riconciliazione”. “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare”, i quattro verbi dell’Evangelii gaudium: “La Chiesa non è di nessuna parte, ma accompagna tutti. È la risposta anche per le persone omoaffettive”, ha commentato Castellucci.

(Foto Siciliani – Gennari/SIR)

“L’Ordinariato militare ha partecipato al Cammino sinodale, e noi abbiamo trattato la questione dei cappellani militari a livello pastorale. Il resto non è di nostra competenza”, ha spiegato mons. Bulgarelli in risposta alle domande dei giornalisti. “Ci sono altri riferimenti normativi, giuridici e concordatari che spettano alla Santa Sede”, ha ricordato: “Per noi l’Ordinariato militare è stato trattato come Chiesa locale, dove i cappellani svolgono un lavoro prezioso”. A una domanda sulla presenza, all’interno del Documento che ora sarà sottoposto ai vescovi, del tema del disarmo, Pierpaolo Triani, del Comitato nazionale del Cammino sinodale, ha rimandato al n. 24 del testo, sottolineando che “Papa Leone sta battendo parecchio su questo tema”.

“Sulla questione femminile non l’ho capito. Sono molti di più i voti favorevoli, ma i numeri contrari attirano certamente l’attenzione”.

E’ la risposta di mons. Bulgarelli ad uno dei punti del Documento di sintesi, relativo al diaconato femminile. Su 813 votanti, 625 hanno dato parere favorevole, mentre 188 sono stati i voti contrari. Tra le proposte del Documento che hanno riscontrato minor consenso – in un testo approvato a larghissima maggioranza – figurano quella sulla creazione di un ministero della cura e dell’accompagnamento (818 i votanti, di cui 674 sì e 144 no) e quella relativa all’equa remunerazione delle persone regolarmente impegnate in un ministero ecclesiale in ragione della propria competenza. Mons. Castellucci ha espresso la sua sorpresa per il poco consenso incontrato dal ministero della cura e dell’accompagnamento – una delle proposte del Sinodo della Chiesa universale – e ha commentato: “Forse in qualcuno c’è una certa allergia ai ministeri, per paura del clericalismo”.

“Spero che la Cei li renda obbligatori: per l’Assemblea, sarebbe un bel segno di corresponsabilità”,

l’auspicio sui Consigli pastorali, anch’essi oggetto del Documento. “Ci aspettiamo che la Cei faccia la sua parte, assumendo questo testo e non solo divulgandolo, e che si comincino a prendere le decisioni che già possono essere prese –  ad esempio tramite delibere – mettendo in fila l’attuazione con un ordine logico e poi con un ordine che tenga conto dell’effettivo consenso delle proposte”, l’augurio per il cammino futuro. Il Documento di sintesi, infatti, verrà sottoposto all’attenzione dei vescovi in due assemblee: in quella di Assisi, in programma dal 17 al 20 novembre, e in quella generale che si svolgerà a maggio prossimo.

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