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Centro studi Papa Leone XIV: don Lombardi “diventi luogo di confronto e crescita”

(Foto SIR)

“Il Centro studi internazionale Papa Leone XIV può diventare una realtà importante per la Chiesa e per tutti coloro che ne usufruiranno”.

Lo ha affermato don Alessandro Lombardi, provicario generale dell’arcidiocesi di Firenze, durante la presentazione del nuovo Centro a Palazzo Vecchio. Promossa dai padri agostiniani, l’iniziativa nasce come spazio di studio e dialogo sui temi della dottrina sociale della Chiesa. “Non basta avere un grande patrimonio alle spalle, se non si sa leggere il presente”, ha osservato Lombardi. “Abbiamo bisogno di startup culturali che agitino le acque talvolta stagnanti: investire con coraggio nella cultura si può”. Ricordando il recente pellegrinaggio giubilare a Roma delle comunità toscane, il sacerdote ha sottolineato come “la nostra regione, grembo di cultura e di uomini illustri, da Dante in poi, deve diventare anche grembo fecondo, nella misura in cui genera luoghi di crescita e confronto autentico”. Lombardi ha anche rilanciato un passaggio dell’esortazione apostolica “Dilexi te”, in cui Leone XIV afferma: “La bimillenaria attenzione della Chiesa non ai poveri ma verso i poveri ci ricorda che i poveri non sono un problema, ma una questione familiare”. “Il Centro studi – ha concluso – potrà aiutare a riscoprire uno sguardo limpido sulla società, promuovendo dialogo e bene comune per tutti”.

“Il nostro principale desiderio è costruire qualcosa di bello, attraverso l’arte e la cultura”. Lo ha dichiarato padre Giuseppe Pagano, priore della comunità agostiniana di Santo Spirito a Firenze.

“Questa esperienza – ha detto – nasce da un sogno coltivato da anni e costruito come un mosaico al quale ognuno ha contribuito con un tassello”. Il priore ha ringraziato le istituzioni che hanno sostenuto il progetto, tra cui la Facoltà teologica dell’Italia centrale, l’Institutum Patristicum Augustinianum e la comunità agostiniana di Villanova. “È prezioso che una comunità religiosa sia disponibile a condividere un cammino con i giovani, con tutte le loro esigenze”, ha sottolineato. “È vero che c’è bisogno del pane quotidiano, ma in quel pane dobbiamo mettere anche la cultura”, ha aggiunto, perché “la cultura aiuta a difendersi in un mondo difficile. Spesso la mente rischia di allontanare dal cuore: è qui che dobbiamo accompagnare le persone, anche le famiglie”. Il Centro studi prenderà avvio nei prossimi giorni con un primo ciclo di conferenze pubbliche. La prima, il 6 novembre, sarà tenuta da mons. Giovanni Cesare Pagazzi, bibliotecario della Santa Romana Chiesa. “Faremo tutto con saggezza e in collaborazione con le istituzioni civili e religiose della città – ha concluso padre Pagano –. Questo Centro è un’opportunità per aprirci a chi ha più bisogno, perché non ci ritroviamo sempre tra i soliti, ma si allarghi lo sguardo. Siamo qui per questo”.

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