“Trovo altamente improbabile, certamente nel prossimo futuro, che la dottrina della Chiesa in termini di ciò che la Chiesa insegna sulla sessualità, ciò che la Chiesa insegna sul matrimonio, cambierà”.
Lo dichiara il Papa, nell’intervista rilasciata alla giornalista Elise Ann Alen di Cruz per il libro “León XIV: ciudadano del mundo, missionero del siglo XXI”, in uscita oggi.
Sulla scia di Papa Francesco, Leone XIV afferma di voler continuare a parlare della famiglia come “essere un uomo e una donna in un impegno solenne, benedetto nel sacramento del matrimonio”. Le benedizioni rituali di “persone che si amano a vicenda”, come mezzo per approvare le unioni tra persone dello stesso sesso, aggiunge, vanno “specificamente contro il documento che Papa Francesco ha approvato, ‘Fiducia supplicans’, che fondamentalmente dice, ovviamente possiamo benedire tutte le persone, ma non cerca un modo per ritualizzare qualche tipo di benedizione perché non è quello che insegna la Chiesa”. “Ciò non significa che quelle persone siano persone cattive, – precisa il Pontefice – ma penso che sia molto importante capire come accettare gli altri che sono diversi da noi, come accettare le persone che fanno scelte nella loro vita e rispettarle”. “Gli individui saranno accettati e ricevuti”, le parole riferite alla questione Lgbtq+, e i sacerdoti non giudicheranno, ma per il momento “l’insegnamento della Chiesa continuerà così com’è”. Discorso analogo per il diaconato delle donne: “Al momento non ho intenzione di cambiare l’insegnamento della Chiesa sull’argomento. Credo che ci siano alcune domande precedenti che devono essere poste. Ci sono parti del mondo che non hanno mai veramente promosso il diaconato permanente, e questo di per sé è diventato una domanda: perché dovremmo parlare di ordinare donne al diaconato se il diaconato stesso non è ancora adeguatamente compreso, sviluppato e promosso all’interno della Chiesa?”, si chiede il Pontefice.