È padre Joseph Farrell il nuovo priore generale degli Agostiniani. Lo hanno eletto ieri pomeriggio i 73 frati capitolari riuniti a Roma per il 188° Capitolo generale dell’Ordine, in corso al Pontificio Istituto Patristico Augustinianum.
Succede a padre Alejandro Moral Antón, al termine del secondo mandato. Farrell è il 98° successore di sant’Agostino in oltre 750 anni di storia. Fino ad oggi vicario generale dell’Ordine e assistente generale per il Nord America, padre Farrell è nato l’11 luglio 1963 a Drexel Hill, in Pennsylvania (Usa) ed è affiliato alla Provincia di Santo Tomás de Villanova. Si è laureato nel 1985 in Business Administration alla Villanova University, dove nel 2019 ha poi conseguito un Master of Science in Church Management. Dopo la professione dei primi voti nel 1987 e dei voti solenni nel 1990, è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1991 nella chiesa di Nostra Madre del Buon Consiglio a Bryn Mawr, Pennsylvania. Ha svolto il suo ministero inizialmente nella parrocchia di St. Augustine a Lawrence, Massachusetts, e poi come cappellano presso Monsignor Bonner High School (1994-1996) e Merrimack College (1996-2003). Trasferitosi a Roma, ha conseguito nel 2005 la licenza e nel 2007 il dottorato in Teologia Sacra presso la Pontificia Università Gregoriana, con una tesi sulla spiritualità agostiniana della responsabilità nei sermoni di sant’Agostino. Dal 2007 al 2013 è stato docente e vice-presidente associato per la missione e il ministero a Villanova University. Durante lo stesso periodo, ha anche ricoperto il ruolo di direttore per i prenovizi nel programma di formazione iniziale della sua Provincia. Nominato vicario generale nel Capitolo del 2013, è stato riconfermato nel 2019. In questi anni ha preso parte a visite canoniche, assemblee capitolari, commissioni internazionali e attività della Curia generale, con responsabilità dirette anche per le case generalizie dell’Ordine. “I sacramenti mi permettono di incontrare le persone nei momenti che cambiano la vita”, ha dichiarato in una precedente intervista. “Non do mai per scontata la mia vocazione e ringrazio Dio ogni giorno per questo dono”. E ancora: “Ogni decisione nella vita deve includere una riflessione seria sulle conseguenze, soprattutto su come saranno toccati i poveri e i più vulnerabili”.