“Anche noi siamo invitati a preparare la Pasqua del Signore. Non solo quella liturgica: anche quella della nostra vita”.
Così il Papa ha attualizzato il brano evangelico della preparazione alla Pasqua, al centro della catechesi dell’udienza di ieri.
“Ogni gesto di disponibilità, ogni atto gratuito, ogni perdono offerto in anticipo, ogni fatica accolta pazientemente è un modo per preparare un luogo dove Dio può abitare”, ha spiegato Leone XIV: “Possiamo allora chiederci: quali spazi nella mia vita ho bisogno di riordinare perché siano pronti ad accogliere il Signore? Cosa significa per me oggi preparare? Forse rinunciare a una pretesa, smettere di aspettare che l’altro cambi, fare il primo passo. Forse ascoltare di più, agire di meno, o imparare a fidarmi di ciò che già è stato predisposto”. “Se accogliamo l’invito a preparare il luogo della comunione con Dio e tra di noi, scopriamo di essere circondati da segni, incontri, parole che orientano verso quella sala, spaziosa e già pronta, in cui si celebra incessantemente il mistero di un amore infinito, che ci sostiene e che sempre ci precede”, ha assicurato il Papa: “Che il Signore ci conceda di essere umili preparatori della sua presenza. E, in questa disponibilità quotidiana, cresca anche in noi quella fiducia serena che ci permette di affrontare ogni cosa con il cuore libero. Perché dove l’amore è stato preparato, la vita può davvero fiorire”.
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Un augurio importante per la vita di ogni cristiano è sapersi abitato da Dio, e che possa dire al contempo io accolgo e sono accolto. Riscoprire la consapevolezza dell'essere e vivere in Cristo con Cristo e per Cristo.