Di Anna Marcozzi
DIOCESI – La festa di Sant’Emidio di quest’anno si inserisce in un contesto speciale: quello del Giubileo della Speranza, come ricorda il Vescovo Gianpiero Palmieri. Un’occasione particolarmente significativa in un tempo in cui il mondo, e anche il nostro Paese, si trovano ad affrontare una fase di forte instabilità e complessità a livello internazionale per via degli scontri bellici.
“Abbiamo sentito il bisogno – afferma il Vescovo – di offrire un segno straordinario in questo anno giubilare. La speranza è un atteggiamento profondo del cuore, nasce dalla potenza dello Spirito di Gesù risorto. È qualcosa che deve essere donata al cuore di ogni essere umano, perché ci aiuta ad andare avanti, a non rassegnarci.”
Proprio per questo, durante la cerimonia della presentazione dei Ceri dei sei Sestieri della città, è stato introdotto un nuovo gesto simbolico: i ceri verranno accesi al Cero Pasquale, e non più donati spenti come da tradizione. Un piccolo, ma potente segno: la luce della speranza che si diffonde.
“La speranza – continua il Vescovo – riguarda ogni aspetto della vita, è una forza a 360 gradi. Il Vangelo che Sant’Emidio ci ha portato è proprio un Vangelo di speranza.”
Il Vescovo ha voluto anche richiamare il significato delle raffigurazioni storiche del Santo Patrono. Fino al terremoto del 1703, Sant’Emidio veniva rappresentato con il Vangelo in mano; solo in seguito, quando la città di Ascoli fu risparmiata dalla distruzione che colpì il Centro Italia, si iniziò a raffigurarlo con in mano la città e la protegge.
“Entrambe le immagini hanno valore – sottolinea Palmieri – ma oggi voglio recuperare quella che lo ritrae con il Vangelo.”
Un altro segno fortemente simbolico sarà che la statua di Sant’Emidio, durante la processione, verrà portata da giovani dei sei sestieri. Tradizionalmente, sfila il sestiere vincitore della Quintana (e così sarà anche quest’anno), ma, così come gli anni scorsi la statua è stata accompagnata una volta dai giovani, un’altra dalle famiglie, l’anno scorso da giovani rifugiati, quest’anno saranno i giovani dei sestieri ad accompagnarla: in un gesto di unità e corresponsabilità, parteciperanno tutti.
“La speranza è una fiamma da tenere sempre accesa ogni giorno della vita, anche quando le difficoltà si fanno pesanti e il mondo sembra diventato buio. – dice il Vescovo – Il Giubileo che stiamo vivendo ci vuole aiutare a riscoprire la buona notizia che Emidio è venuto a portare tanti secoli fa.”
A queste parole si è unito il pensiero del Sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, che ha voluto sottolineare il legame profondo tra la figura del Santo, la città e la storica rievocazione ascolana.
“Come ha ricordato il Vescovo, questo è un Giubileo della Speranza. In un tempo così difficile, questo giubileo può donarci una speranza condivisa: perché nessuno può andare avanti da solo. La speranza non è solo in sé stessi, ma anche negli altri, nella comunità. E il giorno del Patrono può davvero essere un’occasione di pacificazione dell’anima, oltre che della parola.”
Il sindaco ha voluto anche sottolineare come la Quintana non esisterebbe senza Sant’Emidio, ribadendo che proprio in questa edizione – la numero 100 della Quintana di Sant’Emidio, perché 100 si ottiene sia dalle quintane di luglio che di agosto – si celebra una ripartenza: un cammino verso una consapevolezza rinnovata, che rimette al centro la persona e la pace.
“Ringrazio tutto il comitato – ha aggiunto – perché in meno di un mese ha svolto un lavoro impeccabile, curando ogni dettaglio per costruire un programma che unisce tradizione e innovazione. Non solo le celebrazioni religiose, ma anche eventi civili, come la proiezione con droni di immagini della città sul campo Squarcia, il 4 agosto, visibile dal Ponte di Porta Maggiore.”
Il Comitato Festeggiamenti ha ricordato come si sia voluto mantenere forte il significato religioso della festa, sottolineando il ruolo centrale di Sant’Emidio nella storia e nell’identità ascolana, e invitando tutti i quintanari a riconoscersi nella figura del Santo.
“Abbiamo lavorato – ha detto la presidente del Comitato, Cristiana Aliffi – per offrire due programmi all’altezza di quelli degli anni passati: quello religioso, reso possibile grazie al prezioso contributo del Vescovo e di Don Luigi, e quello civile, che riprende tradizioni consolidate – come i balli popolari e la fanfara dei Bersaglieri – ma introduce anche delle novità. Tra queste, abbiamo deciso di affidare la serata del 5 agosto al Piceno Pop Chorus, gruppo ascolano simbolo del legame con il territorio. Sarà il momento culminante del programma civile.”
Scarica il messaggio del Vescovo Gianpiero Palmieri: MESSAGGIO DEL VESCOVO GIANPIERO PALMIERI
Scarica il messaggio del Sindaco Marco Fioravanti: MESSAGGIO SINDACO MARCO FIORAVANTI