“Oggi assistiamo a una sconvolgente polarizzazione delle relazioni internazionali a causa delle crisi e dei conflitti esistenti”. Lo denuncia il Papa, che nel suo primo messaggio alla Fao, in spagnolo, stigmatizza il fatto che “le risorse finanziarie e le tecnologie innovative vengono deviate a scapito dell’eradicazione della povertà e della fame nel mondo per essere dedicate alla produzione e al commercio di armi”. In questo modo, per il Pontefice, “si promuovono ideologie discutibili mentre si registra un raffreddamento delle relazioni umane, il che degrada la comunione e allontana la fraternità e l’amicizia sociale”. “Mai come ora è stato così ineluttabile che diventiamo artigiani della pace, lavorando per il bene comune, per ciò che favorisce tutti e non solo alcuni, per lo più sempre gli stessi”, l’appello del Papa, secondo il quale “per garantire la pace e lo sviluppo, inteso come il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni che soffrono la fame, la guerra e la povertà, sono necessarie azioni concrete, radicate in approcci seri e con visione futura”. “Bisogna mettere da parte retoriche sterili e, con ferma volontà politica, come ha detto Papa Francesco, spianare le divergenze per favorire un clima di collaborazione e fiducia reciproca per la soddisfazione dei bisogni comuni”, la proposta di Papa Leone, che assicura che “la Santa Sede sarà sempre al servizio della concordia tra i popoli e non si stancherà di cooperare per il bene comune della famiglia delle nazioni, tenendo particolarmente in considerazione gli esseri umani più provati, che soffrono la fame e la sete, e anche a quelle regioni remote, che non possono sollevarsi dalla loro prostrazione a causa dell’indifferenza di coloro che dovrebbero avere come emblema nella loro vita l’esercizio di una solidarietà senza crepe”.

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