(Foto Ilaria Dall’Acqua/SIR)

Di Giovanna Pasqualin Traversa

Prosegue il nostro viaggio nelle scuole italiane che hanno avviato progetti ed esperienze giubilari. Questa volta siamo a Cerveteri (Roma) dove Ilaria Dall’Acqua, docente di religione dell’Istituto comprensivo statale Giovanni Cena, ci racconta il progetto che ha coordinato in occasione del Giubileo durante l’anno scolastico 2024/25. L’iniziativa – presentata al Collegio docenti dalle insegnanti di religione Sara Benfatti, Ersilia Auciello, Elisabetta Marini e dalla stessa Dall’Acqua – ha coinvolto e continua a coinvolgere tutti gli alunni dell’istituto, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, indipendentemente dalle convinzioni religiose.

Professoressa, come è nato Progetto Giubileo e qual è il suo obiettivo?
L’idea è nata dopo la partecipazione mia e delle colleghe agli incontri di preparazione al Giubileo proposti dall’Ufficio scuola della diocesi di Porto Santa Rufina guidato dalla direttrice Suor Anna Peron, che ci hanno offerto una formazione approfondita su significato e spiritualità dell’Anno Santo consentendoci di progettare attività e laboratori adeguati agli alunni. Il progetto ha l’obiettivo di

promuovere nei ragazzi la riflessione e la crescita personale attraverso la scoperta di valori cristiani e umani, come perdono, misericordia e riconciliazione.

Di qui la volontà comune di un progetto d’istituto adattato alle età e caratteristiche degli studenti, declinato in modo differenziato nelle diverse classi secondo le indicazioni nazionali per ciascun grado di scuola.

In concreto, come si è articolato?


I bambini della scuola dell’infanzia hanno iniziato a scoprire il significato dell’Anno Santo attraverso la presentazione della mascotte Luce e dei suoi amici pellegrini e hanno espresso la propria creatività realizzando disegni di piccoli pellegrini che accompagnano Luce e i suoi amici in questo cammino di speranza e gioia al motto di

“cammina, stupisciti e brilla!”,

aprendo “la porta” del proprio cuore. Gli alunni della primaria hanno invece approfondito il significato dei simboli nella vita cristiana e hanno disegnato i simboli del Giubileo, come la Porta Santa e la colomba dello Spirito Santo, esprimendo attraverso l’arte la propria comprensione e l’importanza di questi simboli nella fede cristiana e nella cultura. Simboli esplorati in modo più approfondito dagli studenti della secondaria di primo grado disegnando la croce stilizzata con i colori dell’Anno Santo, riflettendo sulla propria fede e spiritualità e scoprendo anche la rilevanza storica e culturale del Giubileo. Al tempo stesso, attraverso attività e laboratori, i ragazzi hanno potuto approfondire i temi del perdono, della misericordia e della riconciliazione, e la loro importanza nella vita personale e comunitaria.

Sono state previste attività extrascolastiche?
Gli alunni della primaria e della secondaria hanno partecipato ad attività in orario extracurriculare nelle loro parrocchie sulla vita dei santi.

Il tema della porta, simbolo di apertura e di accoglienza, è stato uno degli elementi centrali del progetto, che ha permesso agli scolari di riflettere sulla propria relazione con gli altri e con il mondo intorno a loro.

Tema che ha trovato ulteriore approfondimento nella scoperta delle Porte Sante delle basiliche. I ragazzi hanno infatti raccolto notizie e informazioni sulle basiliche giubilari e, lavorando in gruppi, hanno realizzato ricerche e cartelloni. Gli studenti della 2ª secondaria di primo grado hanno scoperto, con sorpresa, che una delle chiese del loro paese ha lo stesso nome della basilica di Santa Maria Maggiore. Ho quindi pensato di chiedere al parroco, don Gianni Sangiorgio, di accogliere gli alunni in questa chiesa per approfondirne la conoscenza.

(Foto Ilaria Dall’Acqua/SIR)

Don Gianni ha accettato ed ha condiviso con loro storia e aneddoti della chiesa. Dopo questa prima visita, nel prossimo autunno alcune classi andranno al Santuario mariano di Ceri dove la porta aperta diventa simbolo di disponibilità a ricevere la grazia e la misericordia divina.

Un bilancio del progetto?
Ha certamente favorito la crescita personale e spirituale degli studenti, promuovendo una comprensione più profonda dei valori della speranza e della fede, ma anche della ricchezza culturale e storica del Giubileo. Inoltre, in un’ottica di educazione inclusiva e rispettosa delle differenze, ha consentito agli alunni di acquisire competenze essenziali anche per la loro crescita “sociale”.

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