Di Mario Zanotti

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Nel brano della moltiplicazione dei pani e dei pesci secondo Luca, testo scelto per la festa del Corpus Domini dell’anno C, Gesù invita i suoi discepoli a sfamare la folla con queste parole: “Voi stessi date loro da mangiare”. Due sono le possibili interpretazioni: “Non chiedete a me ma fatelo voi”, oppure “date da mangiare voi stessi”, cioè offrite la vostra vita come nutrimento per molti. Poi Gesù compie un segno esplicativo di cosa significa dare sé stesso in cibo per loro: prende i cinque pani e due pesci, unico cibo che i discepoli dicono di avere. Non possiamo non vedere il riferimento numerale ai cinque libri della legge e ai due comandamenti dell’amore. La conoscenza della legge permette di non subire le conseguenze del male e l’amore dona senso e pienezza di vita all’esistenza umana. Per questo Gesù dice che lui non è venuto ad abolire la legge ma a portarla a compimento, facendo dell’amore e del perdono, senza condizioni e senza limiti, il frutto maturo dell’albero della vita che è la croce.

Le parole di Gesù, unite al dono della sua stessa vita, sono il vero nutrimento che egli ha lasciato a ciascuno di noi perché possiamo fare altrettanto e diventare il nuovo popolo nel quale Cristo continua a incarnarsi e a donare la sua vita.

Il Corpo e Sangue di Cristo, dunque, non sono chiusi nei tabernacoli delle nostre chiese, ma diventano reali nella nostra vita quando ci amiamo con lo stesso amore con cui Lui ha amato noi. Gesù si dona attraverso le nostre vite offerte per amore dei fratelli e dei nemici, senza distinzioni e senza condizioni, così come lui ha fatto con noi quando eravamo morti a causa dei nostri peccati (cfr. Ef 2,1-10). Infatti, Gesù spezza il pane e lo dona ai discepoli, insieme ai pesci, perché siano loro stessi a donarli alla folla.

Siamo chiamati a dare carne e sangue, cioè vita, alle parole e ai gesti di Gesù Cristo che ha fatto della sua vita un nutrimento, fino a consegnare tutto sé stesso perché anche noi possiamo divenire capaci di vivere secondo la dinamica vitale dell’amore.

Il Corpo e il Sangue di Cristo si inverano nella sua Chiesa quando, celebrando nella fede l’amore di Gesù, gli permettiamo di prendere carne in noi perché le nostre vite diventino cibo donato per la vita di molti. Anziché lanciare bombe e missili ed imbracciare fucili, come cambierebbe la nostra vita e la storia del mondo se cominciassimo a condividere pani e pesci, cioè amore e perdono, per fare del mondo un solo popolo e una sola famiglia nella cui carne scorre lo stesso sangue di fratelli?

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1 commento

  • Emanuela Malandrino
    23/06/2025 alle 08:32

    Il segno distintivo di ogni cristiano è la Croce, nostro Signore Gesù Cristo c'e , vive e opera, ma è innanzitutto Amore, chiunque tu sia sei amato! Il Vangelo è un invito alla gioia! Non dimenticare che hai un Padre e che ogni vita, anche la più insignificante per gli uomini, ha un valore eterno ai suoi occhi. Pane di vita tu sei!.

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