STELLA DI MONSAMPOLO – Mercoledì 18 giugno, alle ore 21:00, presso la parrocchia Maria Madre della Chiesa di Stella di Monsampolo, si è tenuto un incontro molto partecipato con don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena. Un momento intenso e ricco di spunti spirituali, che ha visto la presenza di numerosi fedeli e rappresentanti del clero, tra cui il Vescovo delle Diocesi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, S.E. Mons. Gianpiero Palmieri, il parroco don Andrea Tanchi e diversi sacerdoti provenienti da entrambe le Diocesi.

Ad aprire l’incontro è stato proprio il Vescovo Palmieri, che ha accolto don Luigi con parole di stima e affetto:
«Con don Luigi ci conosciamo da molto tempo, ci siamo incontrati a Roma. È una gioia averlo qui con noi questa sera. A chi non è mai stato a Romena, consiglio di andarci: sarà un’esperienza rigenerante. Pregare insieme, riflettere, incontrarsi: sono doni che nutrono l’anima. Questa serata ci aiuterà, attraverso parole, musica e immagini, a guardare dentro il nostro cuore».

Con queste premesse si è sviluppato il tema dell’incontro, “Non spegnere la gioia”, introdotto da don Verdi con una riflessione potente:
«La vita deve essere piena. Non possiamo accontentarci di un’esistenza mediocre e priva di valori. In cambio di alcuni vantaggi, ci hanno tolto i fondamenti».

Il suo intervento ha toccato temi profondi e attuali:
«È sempre più difficile oggi trasmettere la gioia, infondere speranza. Viviamo in un tempo segnato dalla volgarità e dalla prepotenza, in cui cresce la solitudine. C’è bisogno di un ottimismo cristiano, frutto di una scelta consapevole, che ci spinge a uscire da noi stessi per andare incontro all’altro. Circondiamoci di amici veri, quelli che ci stanno accanto nel bene e nel male, che sanno criticarci con affetto e accettarci per ciò che siamo».

Citazioni illuminanti hanno accompagnato le sue parole, come quella del teologo Bonhoeffer:
«L’essenza dell’ottimismo è la forza di sperare, la forza di tenere alta la testa anche quando tutto intorno sembra fallire».

Don Luigi ha poi approfondito il concetto di gioia, distinguendola dalla felicità:
«La gioia non è come la felicità: non si compra, non si vende, e nessuno può togliercela — possono solo cercare di spegnerla. Non lasciate che vi spengano la gioia. La felicità dipende da condizioni esterne, mentre la gioia, come la perfetta letizia di san Francesco, è indipendente da ciò che accade. Il mondo è, sì, marcio da una parte, ma dall’altra ha una bellezza infinita. Insegniamo ai giovani a scoprirla. I ragazzi oggi sono sempre più colpiti da panico, noia, violenza. Non rubate loro la gioia».

Riflettendo sulle sfide del presente, ha evidenziato il bisogno di relazioni autentiche e di speranza:
«La spirale di violenza che colpisce il mondo nasce dall’egoismo e dalla paura. Abbiamo lasciato ai giovani un mondo che li opprime, che li fa sentire soli e senza futuro».

Il fondatore di Romena ha concluso l’incontro con una riflessione sul valore delle parole e degli atteggiamenti:
«Suor Madeleine di Jesus scriveva: “Bisogna essere forti per permettersi di essere infinitamente dolci, ed essere saggi per permettersi di essere infinitamente folli”. Forza e dolcezza, saggezza e follia devono coesistere. Se non riusciamo a viverle insieme, non raggiungeremo la nostra meta. Solo con fermezza e dolcezza possiamo essere credibili e toccare il cuore dell’altro. Comprendere non significa giustificare, ma avvicinarsi all’altro con empatia. Non scendiamo a compromessi con il male. Viviamo nella sobrietà: è nella semplicità che il Signore si rivela».

Don Verdi ha chiuso con un aneddoto commovente:
«Non esistono veri atei. Anche chi afferma di non credere, nelle difficoltà guarda al cielo. Ricordo un contadino anziano che diceva di non credere al Paradiso. Ma, poco prima di morire, mi confidò: “La vita è troppo bella per finire così. Dopo l’inverno, ci sarà la primavera. E se il Paradiso esiste ed è davvero bello, io ci voglio andare… ma solo se lì troverò ancora mia moglie”».

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