Ospedale Arabo Al-Ahli di Gaza (Foto Wcc)

Condanna “con la massima fermezza” per “l’ennesimo attacco deliberato e inaccettabile all’ospedale arabo Al-Ahli di Gaza” che ha causato la morte di cinque persone, tra cui tre giornalisti. È quanto esprime in un comunicato diffuso dal Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), unendosi all’arcivescovo Hosam Naoum della diocesi anglicana di Terra Santa e ad altri leader cristiani.
“Siamo addolorati – scrive il rev. Jerry Pillay, segretario generale del Wcc – per il continuo attacco a un luogo di cura e rifugio, gestito dalle nostre sorelle e fratelli anglicani, e per il disprezzo per la sacralità delle strutture mediche, protette dal diritto internazionale umanitario. Questi atti costituiscono gravi violazioni che devono essere urgentemente indagati e perseguiti”. Il Consiglio mondiale delle Chiese ribadisce che “le accuse di uso improprio degli ospedali non possono giustificare aggressioni sistematiche e crudeli”. “Invitiamo la comunità internazionale – insiste il rev. Pillay – a garantire la responsabilità dei responsabili di crimini di guerra e a garantire la protezione di tutti i civili e delle istituzioni umanitarie. Insieme alle Chiese in Terra Santa, chiediamo a gran voce giustizia, responsabilità e una pace giusta”.
Ieri mattina, verso le 10.20 ora locale, le forze israeliane hanno aperto il fuoco all’interno del complesso dell’ospedale Al-Ahli a Gaza City, uccidendo tre giornalisti e altre due persone, tra cui un padre che stava accompagnando il figlio al reparto chirurgico per le cure dovute a ferite pregresse. In una dichiarazione diffusa ieri, la diocesi anglicana di Gerusalemme definisce questo attacco “immotivato contro i civili”. Nel comunicato la diocesi invita “l’esercito israeliano a rispettare la sacralità, protetta a livello internazionale, dell’ospedale Ahli e di tutti gli altri ospedali della Striscia di Gaza” dove “medici, infermieri e personale medico, assediati, cercano di curare quegli innocenti, per lo più donne e bambini, che sono stati gravemente feriti nei continui attacchi militari. Invitiamo inoltre i leader della comunità internazionale a far rispettare l’adesione dei combattenti alla Quarta Convenzione di Ginevra, per quanto riguarda le sue disposizioni in materia di protezione speciale per ospedali, personale medico, giornalisti e civili in generale”.
La diocesi invita, infine, “i cristiani e le altre persone di buona volontà in tutto il mondo a unirsi a noi nelle loro continue preghiere e nei loro sforzi per porre rapidamente fine a questo conflitto, che porti alla liberazione di tutti i prigionieri, a un trattamento più completo dei feriti, al nutrimento di chi è disperatamente affamato e alla ricostruzione di decine di migliaia di case e centinaia di strutture pubbliche che sono state distrutte. Solo in questo modo, crediamo, potrà avere inizio la guarigione e si aprirà il cammino verso una pace giusta e duratura per tutti coloro che vivono nella nostra amata Terra Santa”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *