
Essere attenti “alle sfide della storia”, considerando “la rapidità della vita d’oggi” e “le mutate condizioni dei nostri tempi”. È questo, per il Papa, uno dei compiti della Segreteria di Stato, secondo la direzione di marcia della riforma della Curia Romana indicata da Paolo VI, sulla scia del Concilio. “L’incarnazione ci rimanda alla concretezza della realtà e ai temi specifici e particolari, trattati dai diversi organi della Curia; mentre l’universalità, richiamando il mistero dell’unità multiforme della Chiesa, chiede poi un lavoro di sintesi che possa aiutare l’azione del Papa”, ha spiegato Leone XIV; “E l’anello di congiunzione e di sintesi è proprio la Segreteria di Stato”, cui Paolo VI ha voluto dare un nuovo assetto, “costituendolo come punto di raccordo e, quindi, stabilendolo nel suo ruolo fondamentale di coordinamento degli altri Dicasteri e delle Istituzioni della Sede Apostolica”. “Questo ruolo di coordinamento della Segreteria di Stato viene ripreso nella recente Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium”, il riferimento alla riforma voluta da Papa Francesco.
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