
“Perché cominciare a lavorare subito? Se la remunerazione è la stessa, perché lavorare di più?”.
A mettere in guardia da questa tentazione è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza di ieri in piazza San Pietro, dedicata alla parabola del padrone della vigna e ai vignaioli. “A questi dubbi Sant’Agostino rispondeva dicendo: ‘Perché dunque ritardi a seguire chi ti chiama, mentre sei sicuro del compenso ma incerto del giorno? Bada di non togliere a te stesso, a causa del tuo differire, ciò ch’egli ti darà in base alla sua promessa’”. “Vorrei dire, specialmente ai giovani, di non aspettare, ma di rispondere con entusiasmo al Signore che ci chiama a lavorare nella sua vigna”, l’appello di Leone XIV: “Non rimandare, rimboccati le maniche, perché il Signore è generoso e non sarai deluso! Lavorando nella sua vigna, troverai una risposta a quella domanda profonda che porti dentro di te: che senso ha la mia vita?”. “Non scoraggiamoci!”, l’invito finale: “Anche nei momenti bui della vita, quando il tempo passa senza darci le risposte che cerchiamo, chiediamo al Signore che esca ancora e che ci raggiunga là dove lo stiamo aspettando. Lui è generoso e verrà presto!”.
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