“Credo che bisogna distinguere tra ciò che è drammatico e ciò che è tragico. Il tragico è quando non c’è uscita, mentre nel dramma c’è lotta, ma sempre c’è una via d’uscita. Questo è un momento drammatico, non tragico”.
Lo ha affermato il card. Ángel Rossi, gesuita, arcivescovo di Córdoba, in un’intervista concessa in vista del Conclave che inizierà il 7 maggio. “Certamente è drammatico nel senso che c’è una lotta interiore in ciascuno, e non una lotta nel senso di aggressività, ma direi quasi nel cuore. È un dramma sano, non nevrotico, proprio di chi sta cercando il bene, il meglio, ciò che più aiuta”, ha spiegato. Riferendosi al clima tra i cardinali, ha osservato: “Il rischio è voler imporre un tema, pensando che se non si realizza ciò che si ritiene giusto, la cosa non potrà funzionare. Ma la sfida vera è restare con la mente e il cuore aperti a ciò che Dio va ispirando, anche a rivedere i propri punti di vista”. Infine, un messaggio agli argentini: “Grazie per l’affetto e per la preghiera. Qui il grande protagonista è lo Spirito Santo. Il nostro compito è ascoltare il protagonista”.
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