La Conferenza episcopale boliviana (Ceb) ha aperto la sua 116ª Assemblea con l’intervento del presidente, mons. Aurelio Pesoa Ribera, vescovo del vicariato apostolico del Beni.
“È una benedizione di Dio incontrarci in un clima di fraternità episcopale, celebrando il periodo pasquale, prima della notizia della morte di Papa Francesco, la cui morte si unisce all’annuncio della morte e della risurrezione di Cristo”, ha detto mons. Pesoa, annunciando che durante i giorni dell’Assemblea si celebreranno messe in suffragio del Santo Padre e per il prossimo conclave. Il presidente dell’episcopato boliviano ha dedicato parte del suo messaggio a sottolineare l’eredità di Papa Francesco, che ha descritto come “un uomo appassionato di Cristo”.
Il presidente della Ceb ha invitato la Chiesa boliviana a “essere una Chiesa più missionaria, una Chiesa in uscita, una Chiesa meno preoccupata dei problemi interni e più preoccupata delle persone che sono là fuori in una cultura che schiavizza, una cultura narcisistica, centrata sulla comodità, sulla soddisfazione dei propri desideri, sommersa nell’individualismo”.
Mons. Pesoa ha, poi, rilevato con preoccupazione la difficile situazione economica e politica del Paese: “Le persone semplici che vengono nelle nostre chiese e partecipano alle nostre attività e che vedono come i prezzi stiano salendo a livelli irraggiungibili, causando penuria e fame, c’è una mancanza di salute, una mancanza di giustizia, una mancanza di carburante, una mancanza di dollari che rende difficile esportare e importare, una mancanza di opportunità nel Paese per i giovani, che se ne vanno”, la sua denuncia.
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