(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il mondo vede conservatori e progressisti, lo Spirito vede figli di Dio”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di  Bologna e presidente della Cei, nell’omelia della messa presieduta nella basilica di San Pietro, che ha concluso la seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia. “E’ nell’unità che si fa la pace, e non la guerra”, ha detto Zuppi, secondo il quale “la comunione è pensarsi insieme, quel cuore solo e anima sola che non annullano le differenze ma annullano la divisione”.  “L’individualismo fa stare male”, il monito del cardinale, è un terreno “dove è prevalente la logica della forza, di vecchi nazionalismi che si rieditano perché trovano tanto spazio, perché c’è così poco il senso del ritrovarsi insieme”. “La tentazione – il monito di Zuppi – è sempre quella di difendere a spada tratta le proprie idee, credendole buone per tutti e andando d’accordo solo con chi la pensa come noi”. “E’ lo Spirito ci unisce, che genera comunione, che fa cambiare strada o ci fa trovare la strada, che ci libera dall’arroganza delle nostre convinzioni, che alla fine portano a disprezzare l’altro”, ha spiegato il presidente della Cei: “Nella sinodalità il cammino è insieme, proprio perché servi gli uni degli altri. La Chiesa non è un’idea, ma un incontro, una relazione”. Di qui la necessità di “non restare chiusi in se stessi, di essere gregge che rafforza il  recinto, ma essere casa accogliente, senza muri divisori, pascolo aperto perché tutti possano  nutrirsi dell’amore di Dio”.

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