Le origini storiche e la vocazione alla pace dell’Europa comunitaria ne fanno un soggetto irrinunciabile e ne richiamano gli impegni sulla scena globale. Un’Europa che ha bisogno di recuperare i suoi valori fondativi – pace, libertà, democrazia, diritti, giustizia sociale – facendo risuonare la propria voce di pace. In un momento storico in cui si insiste sui temi della sicurezza e della difesa, è fondamentale che tali preoccupazioni non diventino tamburi di guerra”. Così i vescovi del Consiglio Episcopale Permanente della CEI riunitisi a Roma, dal 10 al 12 marzo 2025.

In linea con l’espressione richiamata dal cardinale presidente “se vuoi la pace, prepara la pace”, i vescovi – si legge nel comunicato finale – hanno ricordato l’urgenza che gli investimenti pubblici siano indirizzati primariamente a sostenere le persone bisognose, le famiglie povere, le fasce sociali più deboli, ad assicurare a tutti adeguati servizi educativi e sanitari, a contrastare il cambiamento climatico. In quest’ottica, sarebbe opportuno riportare il tema dello sviluppo sostenibile al centro delle scelte politiche degli Stati e delle Organizzazioni internazionali, tra cui l’Unione europea.

La sottolineatura del card. Zuppi sulla opportunità di una “Camaldoli europea” – viene evidenziato – rilancia, anche sulla scorta di quanto sperimentato alla Settimana sociale di Trieste, l’impegno personale e comunitario per la democrazia, la pace, la solidarietà e le future generazioni.

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