(Foto ANSA/SIR)

Di Paolo Zucca

Impegnato a riposizionare gli States secondo il programma annunciato in campagna elettorale il presidente statunitense, Donald Trump, dovrà rispettare anche gli impegni presi sul controllo dei prezzi. Quando si vogliono rilanciare i consumi, riducendo con i dazi le merci importate, il rischio è che la concorrenza non funzioni e i prezzi fatichino a rientrare. Trump è in carica dal 20 gennaio e il primo dato mensile non è di sua competenza. L’inflazione a gennaio (IPC) è cresciuta al 3% rispetto al 2,90% di dicembre. Nei comizi pre-voto erano stati promessi interventi immediati per frenare il carovita. I repubblicani avevano raccolto la fiducia degli elettori anche sul recupero di posti di lavoro e di potere d’acquisto per la classe media, per i lavoratori e migliori prospettive per i disoccupati.
Anche se sembra lontano dalle nostre priorità, il prezzo della dozzina di uova agita l’opinione pubblica statunitense. Causa un’epidemia aviaria il prezzo di 12 uova è salito a 4,95 dollari (pari a 4,77 euro) nel 2019 era 1,20 dollari e nel 2023 era 2,40 dollari. Secondo le previsioni governative, intorno a Pasqua la richiesta delle famiglie aumenterà e la dozzina potrà costare fino a 7 dollari.
Un Trump, almeno in questa fase, dominatore della geopolitica non può certo soffrire più di tanto del caro-uova. Pensa al bilancio pubblico. A una nuova efficienza della macchina amministrativa centrale e locale affidata a un imprenditore-sostenitore come Elon Musk. Minaccia tagli ai dipendenti pubblici mettendo in imbarazzo gli stessi parlamentari repubblicani all’interno dei loro collegi elettorali.
La Borsa non sta premiando le prime settimane del nuovo presidente ma , come è noto, i mercati azionari sono abituati a muoversi in anticipo e, raggiunti determinati livelli, vendono. Andamento dell’economia e delle azioni non viaggiano paralleli, soprattutto se confrontati su periodi brevi. I risparmiatori Usa, le famiglie, sono abituati a investire in Borsa e se il ribasso dovesse proseguire, certamente la popolarità dell’amministrazione potrebbe soffrirne. Il mondo Trump ha dato fiato alle criptovalute le cui valutazioni stanno rientrando dopo il grande boom. Occorreranno mesi per capire se l’America di Trump troverà il consenso dell’intera economia. Se la crescita impetuosa potrà avvenire con prezzi sotto controllo, permettendo alla Banca centrale Usa (Fed) di abbassare i tassi di interesse. Saranno indicativi altri dati dell’economia reale: la fiducia dei consumatori e delle imprese, i livelli produttivi e soprattutto la nuova occupazione.

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