GROTTAMMARE – È una bella giornata di primavera quando la famiglia Pazitor arriva a Grottammare, una località che sembra promettere nuove opportunità di vita. Vengono dalla Romania, con poche valigie, tanta speranza e un bambino di appena cinque anni, il loro legame più forte in quel viaggio verso l’altrove.

La scelta di lasciare la loro terra, Dumbravita, in provincia di Brasov, nonostante la bellezza dei paesaggi carpatici, non è affatto semplice. Dietro quella partenza c’è, però, la volontà di costruire qualcosa di meglio, di più stabile, per loro e per il piccolo George.

Gli inizi, come per molti altri immigrati, non sono facili. La lingua, le differenze culturali e la lontananza da casa rendono ogni passo più faticoso. Ma la determinazione della famiglia Pazitor prevale su tutto. Non ci vuole molto perché, con il tempo, diventino una presenza amata e rispettata a Grottammare. Oggi, con due figli e una casa acquistata, la famiglia Pazitor non solo è riuscita a integrarsi pienamente, ma è diventata una parte essenziale del nostro tessuto sociale.

La loro storia è un esempio di come il coraggio, l’impegno e la speranza possano trasformare la vita di chi decide di ricominciare. Oggi, oltre a una casa, hanno anche la cittadinanza italiana, un passo che dimostra la loro piena volontà di appartenere a questa comunità.

A tale conclusione si è arrivati gradualmente. Nel 2006 la Romania, non ancora parte dell’Unione Europea, si trovava in piena crisi economica e la mancanza di lavoro costringeva molti a emigrare verso i Paesi più sviluppati.

In questo contesto anche Gigi, giovane padre di famiglia, decide di emigrare in Italia. Arriva prima in Toscana, ma, senza documenti in regola, non riesce a trovare una sistemazione adeguata e dopo un po’ ritorna in Romania. In Toscana, però, fa un incontro importante: conosce un sambenedettese di nome Marco, il quale gli propone di trasferirsi a Grottammare, dove avrebbe gestito un distributore di benzina. Gigi accetta e si sposta a Grottammare per lavorare come benzinaio.

Grottammare gli piace molto. Il paesaggio naturale, il valore architettonico e storico della città lo affascinano. In questa località affitta una casa e chiama anche Luminita e George a raggiungerlo.

All’inizio, la vita a Grottammare non è semplice. Con pochi soldi e la moglie che ancora non lavora, devono “stringere la cinghia”, ma la coppia è giovane e coraggiosa. Il distributore di benzina si trova di fronte a una tabaccheria la cui responsabile, Anna Isita, prende a cuore la situazione di Gigi e si impegna molto per aiutarlo. Quando il datore di lavoro decide di vendere l’attività, Gigi, con l’aiuto di Anna, trova subito un impiego nella fabbrica Metameccanica, dove tuttora lavora come metalmeccanico. Anche Luminita trova lavoro grazie ad Anna, poiché un solo stipendio non basta, e pian piano la famiglia riesce a stabilizzarsi economicamente.

Ma la famiglia ha ancora piani per il futuro. Potrebbero richiedere un mutuo per la casa, ma desiderano anche un secondo figlio. George, che frequenta la scuola materna, vedendo altri bambini con fratelli e sorelle, chiede spesso ai genitori di averne anche lui uno.

Si presenta dunque una scelta difficile: comprare una casa o avere un secondo figlio? La coppia opta per un bambino, rimandando l’acquisto della casa a un secondo momento. Nel 2008 nasce dunque una sorellina per il piccolo George, Rafaela, che spezza la sua solitudine.

Sul piano sociale, la famiglia si ambienta bene e si guadagna nel tempo la fiducia e l’affetto della comunità. I figli crescono e frequentano la scuola con ottimi risultati scolastici. In terza media, George viene scelto come “sindaco degli studenti” per la città di Grottammare e oggi è laureato in ingegneria informatica. Anche Rafaela non è da meno: una volta concluso il ciclo delle medie con il massimo dei voti, si appassiona e frequenta con successo l’indirizzo di biotecnologie all’ITIS di Fermo.

La famiglia si circonda di amici come Anna Isita, definita senza ombra di dubbio una benefattrice, Maddalena Di Giacomo e molti altri. Tra i loro amici ci sono molti italiani, ma anche famiglie rumene. Per loro non importa la nazionalità, conta solamente l’autenticità dei legami.

Si può dire che Gigi e Luminita hanno trovato la loro collocazione ideale qui, nella città di Grottammare, dove si sono integrati ben oltre la semplice convivenza. Grazie agli amici, alle giuste scelte e a tanto, tanto lavoro, hanno realizzato il sogno della loro vita: un futuro migliore.

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