“Negli ultimi quattro anni del governo Kurti, Pristina – commenta Nikolaj Krastev sull’esito del voto in Kosovo – è caduta in isolamento, il premier si è confrontato con gli Stati Uniti e l’Ue e Bruxelles ha tagliato fondi per almeno 150 milioni di euro a causa delle tensioni con la minoranza serba”.

Krastev chiarisce che “il nodo cruciale è la cosiddetta Associazione delle municipalità serbe che doveva essere creata da diversi anni ma Kurti si è ostinato a volerla fare in modo diverso, così che Belgrado non l’accetta”. “La sua politica è di scontro non di incontro con la minoranza serba. Kurti ha chiuso gli uffici delle poste che esistevano nella regione a maggioranza serba e ha impedito che la gente del posto percepisca da Belgrado gli stipendi nella valuta serba”, i dinari”. Il politologo aggiunge: “Con un premier diverso forse la questione della normalizzazione dei rapporti potrebbe avere un’altra connotazione”. Intanto gli altri partiti politici si astengono dal commentare la possibilità di una loro partecipazione a un’eventuale coalizione.

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