“Lo scorso lunedì i bombardamenti a Kadugli, nello Stato del Kordofan meridionale, hanno ucciso 21 bambini e ne hanno mutilati 29. Secondo quanto riferito, almeno 11 bambini sono stati uccisi in un bombardamento su un mercato del bestiame a El Fasher, nello Stato del Darfur, e secondo le notizie, altri otto bambini sono stati uccisi e sei feriti in un bombardamento sul mercato di Sabreen, nello Stato di Khartoum, sabato 2 febbraio. Secondo le notizie, almeno quaranta bambini sono stati uccisi in soli tre giorni, in tre aree diverse del Paese. Questo è un chiaro esempio delle devastanti – e crescenti – minacce ai bambini in Sudan”. Lo dichiara la rappresentante dell’Unicef per il Sudan a.i. Annmarie Swai.

“Purtroppo, è raro che passi più di qualche giorno senza che vengano riportati nuovi casi di bambini uccisi o feriti”, prosegue, aggiungendo che “tra giugno e dicembre 2024, con l’estendersi del conflitto in nuove aree, sono stati segnalati più di 900 episodi di gravi violazioni contro i bambini – una media di più di quattro al giorno. Uno sconcertante 80% di questi sono stati resoconti di uccisioni e mutilazioni, principalmente negli Stati del Darfur, di Khartoum e di Al Jazirah”. “Dall’inizio dell’anno, i combattimenti non hanno mostrato segni di diminuzione”, denuncia Swai, sottolineando che “nell’ultima settimana di gennaio, secondo quanto riportato, sette bambini sono stati uccisi e feriti in un attacco all’unico ospedale funzionante della città di El Fasher, nello Stato del Darfur. Altri tre bambini sono stati uccisi o feriti quando una granata ha colpito uno spazio a misura di bambino dell’Unicef nello Stato di Khartoum”.

“I bambini in Sudan – conclude Swai – stanno pagando il prezzo più alto degli incessanti combattimenti e continuiamo a chiedere a tutte le parti in conflitto di attenersi agli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario e di rispettare e garantire il rispetto, la protezione e l’adempimento dei diritti per tutti i bambini in Sudan. Mentre il conflitto persiste, le vite e il futuro dei bambini sono in bilico e per il loro bene, la violenza deve finire immediatamente”.

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