DIOCESI – Le Diocesi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, per la prima volta, vivranno in maniera comunitaria e interdiocesana la Giornata Mondiale della Vita Consacrata, che ricorre Domenica 2 Febbraio 2025 e che i religiosi e le religiose celebreranno a partire dalle ore 16:00, a San Benedetto del Tronto.

Questo il programma dell’intenso pomeriggio:

Ore 16,00: meditazione guidata dal vescovo Gianpiero Palmieri sul tema “Il perdono e la speranza“, presso i locali adiacenti alla cattedrale Santa Maria della Marina, in via Pizzi.

Ore 17,45: memoria della presentazione di Gesù al tempio, benedizione delle candele, processione della luce verso la cattedrale Santa Maria della Marina e solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle due Diocesi del Piceno.

Queste le parole di Suor Maria Antonia Casotto e Suor Maria Alfonsa Fusco, delegate Usmi (Unione delle Superiore Maggiori d’Italia) rispettivamente per la Diocesi di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto:

«La Giornata Mondiale della Vita Consacrata è un’occasione propizia per rileggere il nostro cammino di speranza in questo anno Giubilare e l’appuntamento del 2 Febbraio è l’occasione perfetta per unirci come comunità diocesana di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, Ripatransone e Montalto. Insieme al nostro vescovo Gianpiero Palmieri, vogliamo, come consacrati, lasciarci illuminare dalla Parola e dalla Luce del Signore.
In questo anno del Giubileo, noi religiosi e religiose, con tutta la Chiesa, siamo chiamati a compiere delle scelte importanti per verificare se stiamo vivendo secondo la missione affidataci personalmente da Dio, che continua a fidarsi di noi.

Papa Francesco ci invita a guardare a Simeone e Anna, due figure che, con la loro pazienza e perseveranza nella preghiera, hanno mantenuto viva la speranza: “Il loro cuore è rimasto sveglio, come una fiaccola sempre accesa”. Simeone, “uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele” e Anna, che “non si allontanava mai dal tempio“, riconobbero nel Bambino, che Maria portava in braccio, il Messia a lungo atteso. Sono loro, Simeone e Anna, i protagonisti di questa Festa della Presentazione del Signore, a darci l’esempio dell’attesa nella preghiera.

L’attesa di Dio è importante anche per noi, per il nostro cammino di fede. Ogni giorno il Signore ci visita, ci parla, si svela in modo inaspettato, ci esorta a restare svegli, a vigilare e a perseverare nell’attesa.
Il giorno della professione abbiamo pronunciato il nostro sì al Signore nella Chiesa per il mondo: questo ci interpella sul senso e sull’orientamento della nostra vita di consacrati, sulle energie e sulle risorse che stiamo concretamente impegnando per seguire fedelmente Gesù, sul nostro essere segno profetico soprattutto dove regna la confusione, lo smarrimento e la paura.

Invochiamo da Dio il dono di saper sempre tenere vivo il senso della nostra vita, per orientarla solo in Gesù e nella freschezza del suo Vangelo. Chiediamo anche di saperci mettere in ascolto della vita sotto la guida dello Spirito Santo, perché da questa scelta spunteranno nuove strade, metodi più creativi, altre forme di espressione, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale».

 

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