Sorridente e col braccio al collo, è apparso così Papa Francesco, dopo la caduta di ieri a Casa Santa Marta, a seguito della quale l’avambraccio destro gli è stato immobilizzato in via cautelativa. “Ogni volta che dei leader religiosi si riuniscono in spirito di mutua stima e si impegnano in favore della cultura dell’incontro, attraverso il dialogo, la comprensione reciproca e la cooperazione, si rinnova e si conferma la nostra speranza in un mondo migliore e più giusto”, ha detto, ricevendo in udienza una delegazione proveniente dall’Albania: “Quanto il nostro tempo ha bisogno di tale speranza!”. “In questi tempi difficili, tutti siamo chiamati a rifiutare la logica della violenza e della discordia, per abbracciare quella dell’incontro, dell’amicizia e della collaborazione nella ricerca del bene comune”, ha esortato Francesco, secondo il quale “nonostante le sfide del presente, il dialogo interreligioso ha un ruolo unico nella costruzione di un futuro di riconciliazione, giustizia e pace che i popoli del mondo, e specialmente i giovani, tanto ardentemente desiderano”.